Mercoledì 18 maggio dalle 9 alle 18.30 presso l’Environment Park di Torino – Via Livorno n° 60 – si terrà il Digital Business Meeting italo-ungherese nell’ambito dell’attuazione del Programma Operativo 2020-2021 dell’Accordo Generale di Collaborazione e Partenariato tra Confimi Industria Digitale, Confimi Industria Monza Brianza e Digitalis Jolet Non Profit Korlatolt Felel Sseg Tarsasag sottoscritto nel luglio del 2020.
Environment Park torino
Questo importante programma, che darà il via ad una serie di attività per realizzare progetti di sviluppo in ambito ESG (Environmental, Social and Governance) a favore delle imprese di tutti i Settori Merceologici, si è concretizzato grazie a Confimi Industria Piemonte ed in particolare alle importanti partnership e relazioni. Grazie al Presidente di Confimi Piemonte e all’Amministratore Delegato dell’Environment Park di Torino è stato possibile mettere a disposizione il sito torinese in rappresentanza di una eccellenza, non solo italiana, nella sperimentazione, ricerca ed innovazione.
Environment Park torino
Il convegno istituzionale, moderato dal dott.Guido Palchetti, Responsabile Ufficio Internazionalizzazione, comincerà alle 9.30 alla presenza di Emanuela Barreri, Presidente Envi Park, Sergio Ventricelli, Vice Presidente Confimi Industria, Hella Soraya Zanetti Colleoni, Presidente Confimi Industria Piemonte, Domenico Galia, Presidente Confimi Industria Digitale e Rete PMI 4.0, Sebastiano Toffaletti, Segretario Generale European e Italian DIGITAL SME Alliancee, László Jobbágy, Managing Director Digital Success Programme Hungary, Guido Saracco, Rettore Politecnico Torino, Moreno Tartaglini, Consigliere di giunta Confimi Industria Piemonte.
Farà seguito, alle 10.30, la tavola rotonda moderata dal dott. Marco De Candia, Presidente Confimi Industria Digitale Piemonte a cui parteciperanno Hella Soraya Zanetti Colleoni, Presidente Confimi Industria Piemonte, Domenico Galia, Matteo Sonza, Vice Rettore Politecnico Torino, Dario Peirone, Presidente Centro Estero Internazionalizzazione Piemonte, László Jobbágy, Matteo Beccuti, CEO Environment Park, Sebastiano Toffaletti, Segretario Generale European e Italian DIGITAL SME Alliancee.
Hella Soraya Zanetti Colleoni, Presidente Confimi Industria Piemonte
“Ormai la sostenibilità avrà un ruolo sempre più importante e sarà motore di cambiamento culturale, di crescita aziendale e di accelerazione della trasformazione digitale, il quale è sinonimo di metamorfosi del paradigma economico e delle priorità inerenti all’orientamento degli investimenti e al valore intrinseco al capitale umano. Confimi Industria Piemonte punta sempre al benessere delle imprese costruendo progetti a lungo termine per crescere insieme. La digitalizzazione sistemica è nata ed è doveroso farne un valore al servizio dell’ Environment, Social and Governance“, afferma il Presidente di Confimi Industria Piemonte Hella Soraya Zanetti Colleoni.
La continuità aziendale diventa una priorità assoluta, il cambiamento culturale porta le organizzazioni a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e di equità e la trasformazione digitale travolge gli obiettivi velocizzandone la realizzazione. La digitalizzazione si rivela quindi un valore multiplo per la crescita aziendale e diventa motore del cambiamento culturale aziendale allo scopo di migliorare la continuità e la resilienza aziendali, ottimizzare l’analisi dei dati aziendali per svelare nuove panoramiche operative, creare nuove applicazioni progettate per accelerare l’innovazione e gestire le catene di approvvigionamento in modo più efficace.
Al termine del Convegno Istituzionale del 18 maggio è prevista la sottoscrizione tra le Parti del nuovo Programma 2022-2023 denominato “ESG4SMEs” che prevede la definizione nel biennio di azioni e progetti, in logica collaborativa tra Confimi Industria Piemonte, Confimi Industria Digitale e Digital Success Non Profit LTD, atti a favorire l’evoluzione in ambito ESG dei modelli organizzativi, produttivi e di business delle Imprese. L’armonia e la collaborazione tra le Imprese del Digitale dei due Paesi avrà quindi lo scopo di disegnare e realizzare soluzioni moderne a supporto della Transizione Green in atto nei due Paesi e, che grazie alle reciproche e condivise competenze, ne velocizzino il mutamento e il controllo delle attività future.
Vuoi cancellare o nascondere un risultato di ricerca Google che riguarda te o la tua azienda?
Privacy e dati personali oggi rappresentano un vero ostacolo per molte persone, per questo ho creato una guida per togliere notizie dal web. Basta armarsi di un po’ di buona volontà e seguire passo dopo passo questa GUIDA pensato per i navigatori meno esperti.
BOTTONE PER CANCELLA NOTIZIE DAL WEB
Mentre se non sai come far scomparire: articoli di giornale da internet e non hai molto tempo a tua disposizione ti consiglio di contattarmi in privato alla pagina contatti per ricevere un consiglio senza impegno, ti deluciderò in merito alla legge sull’oblio.
Rimozione da Google, rimuovere contenuti da Google, de indicizzare, diritto oblio sono tutte parole nuove per molti di noi, allora prima di metterci al lavoro facciamo chiarezza su alcuni punti: Cos’è il diritto all’oblio Google? è realmente efficace per elimina notizia da Google? in sintesi Il diritto all’oblio è lo strumento che ti permette di cancellare notizie da internet e dai motori di ricerca in generale come: Bing ,Yahoo, Google, creato per evitare la diffusione delle notizie che possono costituire un precedente pregiudizievole di una persona oltre a tutelare la riservatezza, per questo si fa richiesta di cancellare notizie da internet o cancellazione dati Google, se siete curiosi di conoscere i prezzi di una agenzia di reputazione date uno sguardo qui sotto rappresentato.
PREZZI CANCELLAZIONE NOTIZIE NEGATIVE
Costi per la cancellazione di link lesivi, ecco come ottenere il miglior preventivo per la tua azienda o privato che sia: i prezzi per cancellare notizie da internet e da tutti i motori di ricerca Google, Yahoo, bing, Yandex variano molto a secondo delle agenzie o studio legale, anche se sconsiglio sempre di rivolgersi allo studio legale di famiglia, di solito non sanno come affrontare in pieno il problema.
Tutti i prezzi sono in riferimento all’agenzia privacygarantita.it
Cancellare articoli da Google: Quindi da un quotidiano online con pagina link 404, a seconda della gravità del danno varia, siamo da € 200 a salire per ogni singolo articolo.
Rimuovere immagini da Google: Le immagini sono più cavillose da rimuovere a secondo come sono incastrate variano i prezzi, di media variano dai € 300 a salire.
Deindicizzazione gdpr: La richiesta di deindicizzazione va rivolta normalmente alle grandi testate come, it, corrieredellasera.it, Ilfattoquotidiano.it quindi il prezzo si aggira intorno a € 300 a link circa per via di gestione della pratica completamente diversa dalle altre.
Costi per la sopprimere video hot o da you tube: di solito per questo genere di video si consiglia di rivolgersi alla it oppure rivolgersi al supporto Google. In ogni modo se decidete di farlo privatamente con un studio legale specializzato o una agenzia di web reputation il prezzo varia da € 500 fino a €2000 a link dipende dal video dal tipo di link da rimuovere.
cancella notizia da internet: i costi per declassificare una notizia negativa. La de-classificazione di una notizia è una delle operazioni più care in assoluto in quando occorrono molte ore di lavoro da parte di Web Master, in pratica consiste di spostare un URL dalla prima pagina del motore di ricerca alla terza pagina.
Costi per la analisi della reputazione online: un costo per una azienda dai 30 ai 100 dipendenti si aggira intorno ai € 5.000 Euro per una analisi.
Gestione della reputazione aziendale: ci sono diversi fattori da calcolare per una gestione di una reputazione, in grande linee una gestione della reputazione di Grandi Manager o personaggi pubblici VIP siamo attorno ai € 5.000 Euro mese per un profilo TOP
Diritto all’oblio cosa fare?
il diritto all’oblio gdpr non sempre è efficace hai fini di eliminare notizie Google. allora resta una sola una domanda: diritto all’oblio come fare? Ovviamente affidarsi ad una agenzia di web reputation o ad un’esperta in reputazione digitale è la soluzione migliore, quando il diritto all’oblio può essere applicato, solo se si tratta di una vicenda giudiziaria che non abbia connessine con l’attualità di un soggetto, in quel caso si può de-indicizzare la notizia, anche in caso di diffamazione.
In questo caso per cancellare notizie da internet, ti consiglio di prenderti un po’ di tempo per acquisire un po’ di dimestichezza con alcuni vociabili che andremo ad utilizzare. Qui sotto ho selezionato una serie di parole chiavi con cui dovrai prendere confidenza: diritto all’oblio, URL, Webmaster, link, declassamento, de-indicizzazione ecc, forse per te sono ancora sconosciute mentre se hai già la padronanza puoi tranquillamente saltare questo passaggio. Ci tengo a precisare che si tratta di un’operazione molto delicata ed è in gioco c’è la libertà della nostra reputazione, il rischio che qualcosa vada storto è sempre probabile.
INDICE SIGNIFICATO DEI TERMINI PER LA RIMOZIONE DEI CONTENUTI
Webmaster: nel momento in un cui si decide di rimuovere informazioni personali da Google, interviene un informatico che sotto la cui responsabilità avviene la gestione di Pagine Web Web, Blog, Forum e/o Social Media allocati in appositi computer-server collegati ad Internet.
Link: non è null’altro che un collegamento tra file. Di solito per eliminare risultati personali devi copiare il link per poi incollarlo nella Email che verrà inviata alla redazione.
URL: Esso identifica il computer-server contenente il file, il nome specifico di quest’ultimo ed in quale parte della memoria del computer si trova. Il reperimento di un file viene agevolato attraverso l’Indicizzazione del relativo URL nei Motori di Ricerca e/o la pubblicazione del Link all’interno di altre Pagine Web.
Indicizzazione: la procedura di identificazione di un file effettuata da un Motore di Ricerca e corrisponde esattamente al contrario della Deindicizzazione.
Deindicizzazione: la procedura opposta all’Indicizzazione, ovverosia l’eliminazione dal database di un Motore di Ricerca di un file precedentemente indicizzato;
SERP (Search Engine Results Page): la “Pagina dei Risultati del Motore di Ricerca” cioè l’elenco di tutti i file che il Motore di Ricerca individua, disposti in un dato Posizionamento e suddivisi per pagina;
Posizionamento: l’ordine assegnato ai risultati di una ricerca secondo criteri propri del Motore di Ricerca.
Declassamento: a parità di Keywords, un Posizionamento del risultato nella SERP, meno evidente rispetto alle condizioni preventivo. nell’ipotesi in cui subisca un danneggiamento all’immagine e/o all’attività svo lta, derivante dalla propria menzione all’interno di una o più Pagine Web come da allegato elenco URL, chiede: in prima istanza la cancellazione definitiva delle Pagine Web incriminate dal Sito, Blog, Forum e/o Social Media; la sostituzione del nominativo completo con le semplici iniziali, laddove non fosse possibile la cancellazione di cui sopra.
Eliminare URL da Google
La rimozione di informazioni negative dei quotidiani, soprattutto quando si tratta di eliminare risultati personali, purtroppo cancellazione dati Google non è semplice. ci sono stati numerosi casi in cui la redazione di un quotidiano online, hanno aggiornato la notizia scrivendo “NESSUN DIRITTO ALL’OBLIO PER TIZIO E CAIO” quindi oltre la beffa il danno. In questo caso ci ritroveremo il nostro nome e cognome ai primi posti delle pagine SERP (Search Engine Results Page) di Google, soprattutto se in gioco c’è la vita di un professionista, Manager o personaggio pubblico, in quel caso com’è possibile rimuoverli?
Difronte ad un pasticcio del genere la nostra reputazione è compromessa, con il rischio di essere inghiottiti dalla storia, dove a prevalere non è il diritto all’oblio “cioè essere dimenticati” ma la storicità dell’evento che torna di nuova d’attualità. In tal caso si interviene chirurgicamente con una delicata operazione di WEB REPUTAZIONE. Esempio esiste un software proprietario della privacygarantita.it chiamato reputazione a nodi che calcola con una complessa equazione matematica come ricostruire la reputazione di un individuo e di una azienda che sia, con un risultato garantito al 100%. La reputazione a nodi è una piattaforma
Conclusione la rimozione contenuti da Google è un lavoro complesso e meglio contattare un’agenzia esperta in reputazione online come ce ne sono tante in tutta Italia: Milano, Roma, Torino, Veneto, Brescia, Palermo, Napoli e molte altre zone. Dico questo perché quando si tratta di eliminare dati da Google tutto diventa difficile.
Sono stato coinvolto in una vicenda giudiziaria accaduta diversi anni fa posso chiedere di cancellare articoli da Google?
R: La prima cosa da fare è un tentativo utilizzando modulo di Google per il diritto all’oblio che trovi qui sarà sufficiente compilarlo con in allegato documento di riconoscimenti e codice fiscale della persona interessata. Andiamo sul motore di ricerca Google, posizioniamoci nella prima pagina, ora cerchiamo la parola chiave che ci riguarda, esempio “Tizio Caio sempronio indagato” Clicca sul link dell’articolo con il mouse selezioniamo se con il tasto destro facciamo. È sufficiente fare una copia del URL in questione e incollare all’interno di questa casella alla voce Inserisci un URL per riga (massimo 1000 righe) Lo strumento è stato realizzato seguendo le indicazioni contenute nella discussa sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea sul cosiddetto “diritto all’oblio”, che ha stabilito che i cittadini europei hanno il diritto di chiedere ai motori di ricerca di eliminare dalle loro pagine dei risultati i link verso cose che li riguardano nel caso in lui lo ritengano “inadeguati, irrilevanti o non più rilevanti, o eccessivi in relazione agli scopi per cui sono stati pubblicati”. Un team di avvocati esperti del diritto all’oblio si occuperanno della tua pratica nell’arco di 90 giorni in tempi di COVID -19. Ma vi assicuro cancellare un articolo di giornale da internet molte volte non è così semplice. Soprattutto se si parla di una richiedere diritto all’oblio gdpr non sempre questo strumento legale funziona perfettamente.
Mi hanno rifiutato un prestito posso accedere ad un altro prestito bancario considerando che in rete sono presenti alcuni articoli negativi?
Nel momento in cui fai una richiesta di finanziamento personale o aziendale in un istituto di credito scattano una serie di indagini da parte dell’istituto, un loro Webmaster specializzato si occuperà di fare le dovute verificare nelle prime pagine dei motori di ricerca.
Nel caso in rete vengono trovate notizie negative sul tuo conto parte una segnalazione che potrebbe compromettere la tua pratica di finanziamento. Al fine di evitare imbarazzi del genere e vedersi rifiutare un prestito importante Il mio consiglio è quello di contattarmi per poter fare un controllo rapido che ti consente di ottenere un finanziamento. Molte volte i quotidiani online pur di fare colpo con una notizia accattivante scrivono notizia diffamatoria, falsa, sbagliate, o addirittura fake news. In questo caso se vuoi rimuovere da Google notizia diffamatoria puoi sempre contattarmi in quando sappiamo sempre come aiutarti per risolvere questo problema. Purtroppo il domandare di retorica resta sempre quella: che considerazione ha un istituto di credito delle tue reputazione? Al fine di ottenere un prestito personale o aziendale molta, soprattutto banche come Compass, Findomestic, Intesa San Paolo ed altri istituti, se il rating reputazionale non è buono l’importante e che diventi buono in breve tempo. Dando così la possibilità alle persone di tornare ad essere finanziabile in giro di poco tempo.
Qual è il danno che può causare all’immagine e alla reputazione un articolo scandalistico?
Le posso rispondere con una domanda: quanto vale per lei la sua reputazione? Quindi la risposta equivale al danno. Vedersi apparire il proprio nome tra le prime pagine dei motori di ricerca per molti comporta serie problemi, come ad esempio un prestito negato in banca, o meglio ancora vedersi sfuggire un affare. Purtroppo il nostro interlocutore prima prendere qualsiasi decisione istintivamente interroga la rete, uno scenario molto inquietante sotto questo punto divista, in quando non prevale più il rapporto di buona fede, ma tecnico.
Torniamo col nostro appuntamento quotidiano dedicato alle migliori offerte di gomme estive e invernali su webpneumatici.it disponibili giorno per giorno. Abbiamo trovato alcune interessanti promozioni legate a PIRELLI, YOKOHAMA, CONTINENTAL e molto altro. Come sempre, vi proponiamo anche “l’angolo delle offerte del mese. il montaggio gomme in tutta italia MILANO, VERONA, ROMA, TORINO, BRESCIA, NAPOLI, PESCARA, TERAMO, VENEZIA, BERGAMO, BOLOGNA, FIRENZE, PISTOIA E MOLTO ALTRO
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Ricordiamo infine tutti i nostri servizi che potete trovare sul portale dedicato alla gomme
scopo di Web Pneumatici è quello di battere la crisi offrendo un’ampia gamma di prodotti a prezzi super convenienti venendo incontro a tutte le esigenze della clientela offrendo parallelamente un servizio di informazione volto a migliorare la comprensione del consumatore in materia di pneumatici.
I PNEUMATICI IN VENDITA SU WEB PNEUMATICI SONO NUOVI?
Assolutamente sì,salvo diversa ed esplicita informazione riportata nel dettaglio prodotto, tutti gli pneumatici disponibili sul nostro sito sono nuovi e con DOT inferiori ai 18 mesi, garantiti dalle case produttrici fino a 24 mesi per difetti di produzione. Vi ricordiamo che il guasto accidentale non è coperto dalla garanzia in essere.
L’IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO E LE SPESE DI SPEDIZIONE SONO COMPRESE NEL PREZZO?
Sì, tutti i prezzi sono comprensivi di IVA e spese di spedizione. Nel carrello verrà inoltre aggiunto il contributo ambientale per lo smaltimento dei pneumatici, il PFU, obbligatorio per legge.
IL PFU È RICHIESTO ANCHE AL MOMENTO DEL MONTAGGIO AD OPERA DEI GOMMISTI?
La nuova normativa impone il pagamento al momento dell’acquisto. Tale contributo obbligatorio è pari a € 2,50 + IVA per le gomme d’auto, mentre per le moto è € 1,25 + IVA; esso non è un costo relativo ad un servizio ma un importo che transiamo allo Stato (come se fosse un’imposta). Va pagato una volta sola, pertanto quando ti recherai in officina per il montaggio delle gomme, il gommista non potrà chiederne nuovamente il pagamento. In caso di problemi esibite la nostra fattura nella quale abbiamo provveduto a dettagliare l’apposita voce.
CHI MONTA I PNEUMATICI?
Web Pneumatici lascia ampia discrezionalità in merito. Infatti, i nostri clienti sono liberi di scegliere un operatore di loro fiducia oppure affidarsi alla nostre officine convenzionate scegliendo quella più vicina a loro.
DI QUALI METODI DI PAGAMENTO MI POSSO AVVALERE?
Si può pagare in completa sicurezza con Carta di credito e le maggiori carte prepagate siano esse di matrice bancaria o postale (Poste Pay) grazie alla garanzia del sistema PayPal. Web Pneumatici inoltre offre la possibilità di pagare con bonifico bancario o in contrassegno al momento della consegna della merce.
CHE COS’È PAYPAL?
PayPal è un sistema di pagamento con il quale è possibile effettuare pagamenti nei negozi online in modo sicuro, semplice e veloce ed il servizio è gratuito. I dati del vostro istituto bancario o della vostra carta di credito infatti verranno custoditi solo da PayPal. Pertanto questi non vengono trasmessi nuovamente in rete ad ogni acquisto online. Inoltre tali pagamenti vengono conclusi velocemente agevolando il venditore nel processo di evasione dell’ordine permettendo al cliente di ricevere la merce prima del solito.
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Si può restituire la merce entro 14 giorni lavorativi dalla data di consegna (D.Lgs 206/2005) nel caso in cui i pneumatici non siano stati utilizzati. Le spese di trasporto sono a carico del cliente.
NON HO TROVATO LE GOMME PER LA MIA AUTO. COSA POSSO FARE?
Ti ricordiamo che i magazzini di Web Pneumatici sono in continuo aggiornamento sia nelle quantità che nei modelli e pertanto ti invitiamo a tornare presto sul nostro sito e troverai certamente quello che ti serve.
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PERCHÉ I PREZZI CHE TROVO SU WEB PNEUMATICI SONO COSÌ VANTAGGIOSI?
Web Pneumatici grazie alle grandi quantità di gomme vendute, di tutte le marche più importanti, riesce ad ottenere i migliori prezzi di mercato dai più grandi fornitori Europei.
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Ti ricordiamo che i magazzini di Web Pneumatici sono in continuo aggiornamento a seguito dell’alta movimentazione al loro interno e per questo possono subire lievi variazioni di prezzo.
SE RISCONTRASSI DEI PROBLEMI, POTREI CONTATTARE UN TECNICO DE WEB PNEUMATICI?
Uno degli obiettivi di Web Pneumatici è informare in maniera trasparente l’utilizzatore sia da un punto di vista tecnico che commerciale, quindi non esitare ad inviarci una email o a contattarci telefonicamente.
L’operazione in laparoscopia alle Molinette a causa di un tumore, ora l’uomo sta bene. La Città della Salute: primo intervento del genere al mondo
di CRISTINA PALAZZO
Asportato, per la prima volta al mondo, un rene per un tumore in laparoscopia su un paziente di 170 chili che è rimasto sveglio. È senza precedenti nella letteratura medica a livello mondiale l’intervento portato a termine nell’Urologia universitaria all’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. Al paziente, un torinese di 62 anni con una grave forma di obesità e problemi di respirazione, due mesi fa era stata riscontrata una massa nel rene sinistro. Si sospettava un tumore, così è iniziata la valutazione terapeutica, per molti versi drammatica: l’anestesia totale era infatti ad altissimo rischio, così da far sorgere dubbi sulla possibilità di un’asportazione chirurgica, peraltro già molto problematica a causa dell’accesso molto invasivo.
A proporre l’approccio innovativo per la laparoscopia addominale oncologica-urologica è stato il dottor Fabio Gobbi, esperto di anestesie periferiche della Rianimazione ospedaliera diretta dal dottor Pier Paolo Donadio. L’intervento è stato eseguito totalmente in anestesia spinale, così che il paziente è potuto restare sveglio, evitando la narcosi che avrebbe avuto un rischio elevato di essergli fatale. Al paziente era stato spiegato che se l’intervento non fosse andato come previsto si sarebbe proceduto a un’intubazione, con il rischio, perrò, di non risvegliarsi.
Anche perché, non essendo riportati in letteratura mondiale casi di precedenti interventi di laparoscopia urologica addominale a paziente sveglio, l’urologo (il professor Paolo Gontero, direttore dell’Urologia universitaria dell’ospedale Molinette) non era in grado di prevedere se l’anestesia periferica avrebbe consentito al paziente di espandere a sufficienza la cavità addominale per consentirgli lo spazio necessario per condurre la nefrectomia laparoscopica.
Altro punto critico, la breve durata dell’anestesia che avrebbe richiesto un’esecuzione dell’intervento in tempi rapidi. Così è stata messa a punto un’azione sincronizzata dei tempi tra l’anestesista, il dottor Gobbi, e il professor Gontero: l’intervento è stato coronato dal successo, con l’asportazione del rene malato al paziente sveglio. Il decorso postoperatorio si è svolto in modo regolare, grazie all’assistenza del reparto di Nefrologia universitaria diretta dal professor Luigi Biancone.
“L’anestesia periferica è stata la chiave del successo di questo intervento laparoscopico, consentendo di ridurre l’impatto chirurgico in un paziente che per la sua fragilità non avrebbe probabilmente superato l’anestesia – afferma il professor Gontero – La collaborazione multidisciplinare è ciò che ha permesso di sperimentare con successo un approccio assolutamente innovativo, che consentirà di effettuare interventi di laparoscopia oncologica-urologica anche in altri pazienti con rischio operatorio molto elevato”
Torino era buona la prima pista per il delitto: il gesto di un folle
di OTTAVIA GIUSTETTI e CARLOTTA ROCCI
Voleva uccidere qualcuno e ha scelto Stefano Leo “perché fra i tanti mi sembrava felice”. Il movente dichiarato dal killer è quanto di più sconvolgente si possa immaginare. “Io volevo ammazzare un ragazzo come me , togliergli tutte le promesse che aveva, toglierlo ai suoi figli e ai suoi parenti.“ Un movente che scatena un brivido lungo la schiena” dice il procuratore Paolo Borgna. “Anche per questo ci sentiamo di dire che siamo vicini più che mai alla famiglia”.
Omicidio Stefano Leo, la confessione di Said
E’ in questi termini la confessione che Said Machaouat, il 27enne che ieri si è consegnato ai carabinieri attribuendosi l’omicidio commesso a Torino in riva al Po il 23 febbraio, ha reso a chi gli ha rivolto delle domande sull’accaduto. Il giovane ha origini marocchine e cittadinanza italiana. Ha spiegato che da tempo, a causa delle sue vicissitudini, non riusciva a uscire dalla depressione e dalla sofferenza. “La cosa peggiore – avrebbe detto a proposito del suo passato – è sapere che il mio bimbo di quattro anni chiama papà l’amico della mia ex compagna. Nel giro di pochi mesi infatti Said, che era stato condannato per maltrattamenti in famiglia, era stato lasciato dalla compagna, che non gli lasciava più vedere il figlio, aveva perso il lavoro da cuoco ed era finito in mezzo a una strada. “Volevo uccidere una persona la cui morte avesse una buona risonanza non un vecchio, un 40enne di cui non avrebbe parlato nessuno”. E’ questa una delle frasi che avrebbe pronunciato durante l’interrogatorio Said che avrebbe poi raccontatodi aver comprato il set di coltelli per circa 10 euro. “Erano coltelli colorati, me ne sono liberato subito tenendo quello che mi sembrava più adatto a quello che dovevo fare”. “Ho aspettato che passasse quello giusto, non so nemmeno io chi aspettavo, poi è passato un ragazzo gli sono andato dietro e l’ho accoltellato”,
Omicidio Leo, il procuratore di Torino: “Stefano ucciso perché sembrava felice”
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“Un movente sconvolgentemente banale che fa venire i brividi alla schiena”, commenta il procuratore capo Paolo Borgna che aggiunge: “In tutte le indagini complesse a un certo punto c’è bisogno di un colpo di fortuna, ma il colpo di fortuna serve se sullo sfondo ci sono indgini condotte da investigatori tenaci, competenti e pressanti. L’Arma, in stretto coordinamento con i magistrati, ha fatto un lavoro intelligente pressante e tenace anche nei momenti di pessimismo. Ieri nel giro di mezz’ora sulla base delle immagini già analizzate, pronte per essere confrontato il racconto dell’uomo che si è costituito, è stato possibile fare un’analisi”. Said in base alle indagini aveva comprato il coltello con cui ha poi ucciso Stefano Leo, proprio quella mattina
Omicidio Stefano Leo, le indagini
“Nelle cinque settimane dopo il delitto – ha detto il comandante dei Carabinieri, il colonnello Francesco Rizzo – è stato svolto un lavoro investigativo minuzioso che ha consentito di raccogliere numerose fonti di prova senza mai trascurare alcuna ipotesi”. È vero che alla fine è stato un colpo di fortuna a imprimere una svolta ma gli elementi raccolti sono quelli che “hanno consentito qualche settimana fa di smascherare un mitomane (anche lui si era presentanti autoaccusando si del delitto, ndr) invece ieri ci hanno consentito di riscontrare l’attendibilità della confessione”. Le indagini sono tuttora in corso, ha aggiunto il comandante provinciale – per documentare ulteriormente la dinamica dell’omicidio e il movente. Vogliamo verificare tutti gli spostamenti del fermato prima e dopo l’omicidio. Vogliamo capire se prima del 23 febbraio abbia mai incontrato la vittima”.
“Machaouat si è allontanato in bus dal luogo dell’omicidio. Per questo le telecamere che lo riprendono mentre fugge dai Murazzi non lo intercettano più quando esce dal lungo Po. Il fermato ha ammesso di aver avuto una discussione con un passante prima dell’omicidio. Anche questo coincide con il quadro che avevamo ricostruito”, spiega il comandante del nucleo operativo, il colonello Giuliano Gerbo.
Omicidio Stefano Leo, il colpo di scena
La notizia del fermo era arrivata nella tarda serata di ieri. Said Machaouat è in stato di fermo da poco prima della mezzanotte. E’ lui il presunto assassino di Stefano Leo. È un cittadino italiano di origini marocchine con piccoli precedenti penali che ha confessato di aver ucciso il giovane commesso biellese il 23 febbraio ai Murazzi. I carabinieri del nucleo investigativo ritengono che la sua confessione sia attendibile perché i dettagli che ha fornito sono coerenti e concordanti e soprattutto perché ha fatto ritrovare un’arma che da un primo esame risulta compatibile con l’arma del delitto. Era custodita in una cassetta di derivazione dell’Enel in piazza d’Armi, a chilometri di distanza rispetto il luogo del delitto.
Il giovane, nel pomeriggio di ieri, poche ore dopo la marcia organizzata dagli amici e dal padre di Stefano Leo per chiedere che si facesse luce sul delitto dopo cinque settimane, si è presentato spontaneamente per riferire sull’omicidio in questura: i responsabili hanno immediatamente avvisato i carabinieri titolari dell’inchiesta e i pm Ciro Santoriello e Enzo Bucarelli. I militari hanno allora portato il sospettato negli uffici del comando provinciale di via Valfrè dove, alla presenza del difensore di fiducia, Basilio Foti, è stato interrogato. Non ci sarebbe movente, a quanto dice Machaouat, l’incontro tra i due sarebbe stato del tutto casuale e l’assassino avrebbe agito obnubilato da un raptus. L’uomo fermato per il delitto è senza fissa dimora ed è seguito dai servizi sociali. La compagna, italiana, gli avrebbe negato da tempo la possibilità di vedere i figli.
Fenaroli era uscito per un allenamento, in valle Cervo
di CARLOTTA ROCCI
Sono riprese questa mattina le ricerche di Maurizio Fenaroli, il runner biellese disperso da sabato scorso a Piedicavallo in Valle Cervo, provincia di Biella. Sono impegnati oltre 20 tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese, un’unità cinofila da ricerca in superficie e un’unità cinofila molecolare proveniente dal servizio valdostano. Stanno collaborando alle ricerche i vigili del fuoco e il Soccorso Alpino della guardia di finanza, che hanno messo a disposizione i loro elicotteri per le ricerche. Si tratta di un’operazione molto complessa perché l’uomo è probabilmente partito da casa per una sessione di allenamento di corsa in montagna e potrebbe aver coperto una porzione molto ampia di territorio.
Fino a ottobre liberi di sgasare: poi forse addio deroghe
di MARIACHIARA GIACOSA
Dieci giorni dopo quella meteorologica, arriva la “primavera dei motori”. Da lunedì rientrano i divieti anti-smog e scatta il “liberi tutti” anche per i 100 mila veicoli diesel euro 3 fermi da ottobre. Giovedì il controllo dei tecnici dell’Arpa sul livello degli inquinanti ha chiuso per questa prima parte dell’anno la stagione dei semafori: fino all’autunno non scatterà più alcun blocco del traffico. D’altra parte già marzo è stato senza stop. Il semaforo arancione, che blocca le auto diesel euro 4, si è acceso per 25 giorni dallo scorso ottobre, quando sono entrate in vigore le misure del protocollo padano, e per 8 volte è scattato quello rosso, che lascia in garage anche gli euro 5 diesel immatricolati entro il 2013. Fermi invece per 168 giorni filati, dalle 8 alle 19, i vecchi diesel euro 3: per loro il blocco era partito il 15 ottobre, in ritardo di due settimane per la vicenda delle deroghe per ambulanti e artigiani. Ecco un altro capitolo che è destinato a chiudersi con questa stagione. L’ecobonus per la rottamazione dei mezzi inquinanti è arrivato infatti solo a fine anno, ma ora per le imprese che vogliono ammodernare il parco mezzi ci sono 4 milioni. Una misura che però fatica a decollare: potrebbe avere più appeal ora che al fondo sono stati aggiunti 2,5 milioni per le auto private, usate per lavoro.
Le modalità con cui funzioneranno i divieti il prossimo inverno dovranno essere discusse tra i sindaci. «Convocherò il tavolo smog, ma solo dopo le elezioni di fine maggio perché molti comuni vanno al voto ed è giusto aspettare i nuovi interlocutori – spiega Barbara Azzarà, consigliera della Città metropolitana con delega all’ambiente – Con loro valuteremo l’applicazione del protocollo anti-smog per la prossima stagione». Il Comune di Torino però conferma i paletti già annunciati lo scorso anno: niente più deroghe ai divieti, perché c’è stato un anno di tempo per organizzarsi. E sul Piemonte, maglia nera dello smog, pende una procedura europea di infrazione proprio su questi temi. Nonostante i blocchi del traffico, per la qualità dell’aria è stato comunque un brutto inverno: 97 giorni di sforamento e 33 di stop al traffico. Il primo semaforo della stagione è scattato il 4 dicembre quando è iniziato un filotto di divieti, interrotto solo da alcuni giorni di vento e dallo stop deciso dai sindaci per l’Immacolata, Natale e Santo Stefano. È andata pure peggio a gennaio e febbraio: polveri fuori legge per 29 giorni su 30 nel primo mese dell’anno e per 26 nel secondo. E anche di qualità dell’aria si parla da domani sul Treno verde di Legambiente che fa tappa alla stazione di Torino Porta nuova fino a lunedì. Tre giorni di appuntamenti per sensibilizzare anche su mobilità sostenibile, efficienza energetica e fonti rinnovabili. Domenica, alle 10,30, è in programma un flashmob sullo smog di fronte alla stazione.
Già arrestati quattro giovani in arrivo dal Veneto con bombe carta e maschere antigas
di CARLOTTA ROCCI
Da questa mattina il centro di Torino è presidiato da decine di uomini delle forze dell’ordine, molti in borghese in attesa del corteo anarchico che promette di “bloccare la citta”. Cinque i punti di concentramento dei manifestanti, moltissimi gli esponenti del mondo anarchico che sono arrivati a Torino da tutta Europa, soprattutto dalla Francia. La maggior parte di chi arrivava da fuori ha trovato appoggio nella notte nella nuova scuola occupata martedi dagli anarchici in via Salvo d’Acquisto. Da qui partiranno tra poco i manifestanti diretti in piazza della Repubblica, uno dei punti di ritrovo insieme al Valentino, largo Saluzzo, il campus Einaudi e piazza Benefica. Molti i controlli preventivi disposti dalla questura che, con carabinieri e finanza presidia il quartier generale della Lavazza, il grattacielo di intesa Sanpaolo e il centro, blindato. La città di Torino ha disposto la chiusura dei dehors in molte vie e piazze del centro:i n piazza Castello alcuni commercianti hanno incatenato sedie e tavolini per evitare che possano essere lanciati dai manifestanti.
Questa mattina la digos ha fermato una donna vicino alla scuola di via Tollegno. Nella notte al casello di Rondissone sono stati fermati quattro anarchici provenienti dal 4 persone provenienti dal Veneto. Durante il controllo dell’auto su cui viaggiavano, gli agenti hanno trovato, bombe carta; maschere antigas, fumogeni, un coltello e guanti. I quattro, tutti tra 25 e 29 anni sono stati arrestati per detenzione di materiale esplodente. A un uomo di 39 anni originario di Cremona e fermato a Novi Ligure su un treno diretto a Torino è stato consegnato un foglio di via. Molto il materiale sequestrato dagli agenti.
La Magna Charta Libertatum è arrivata a Vercelli in gran segreto dall’Inghilterra, con un volo fino all’aeroporto della Malpensa e poi, su un furgone blindato scortato da due auto della polizia stradale. Eccezionali misure di sicurezza per il manoscritto redatto nel 1217, proveniente dalla Cattedrale di Hereford, ritenuto da molti studiosi il primo documento fondamentale per il riconoscimento universale dei diritti del popolo, nonché quello che ha decretato la nascita del moderno stato di diritto. Il prezioso carico è stata poi portato all’interno del Polo Espositivo dell’Arca di San Marco da due guardie private con i polsi saldamente ammanettati alla cassa di metallo usata per il trasporto, circondate da poliziotti armati. La Magna Charta sarà visibile dal 23 marzo al 9 giugno.
Torino: è una delle prime condanne per omicidio stradale
Con il suo camion aveva investito e ucciso una donna in corso Moncalieri, trascinando il suo corpo per oltre 300 metri. E quando era stato rintracciato, a Nocera Inferiore dove ha sede la ditta per cui lavora, aveva spiegato di non essersi accorto di nulla. Ieri l’autista del tir, Giovanni D’Aniello, 52 anni, di Scafati, provincia di Salerno, è stato condannato a un anno e quattro mesi di carcere con l’accusa di omicidio stradale. E’ una delle prime condanne per omicidio stradale. D’Aniello ha beneficiato dello sconto di un terzo della pena per il rito abbreviato e gli sono state concesse le attenuanti generiche. A lui i vigili urbani erano arrivati dopo un paziente lavoro grazie all’immagine di una telecamera in piazza Gran Madre. Dai tre numeri di targa “memorizzati” dal’occhio elettronico si era risaliti al mezzo di proprietà della Cms Costruzioni metalliche Santanicola di Nocera Inferiore.
L’incidente era accaduto il primo febbraio di un anno fa: la vittima si chiamava Giuliana Minuto ed era stata travolta sulle strisce pedonali in corso Moncalieri, non lontano da casa.Il gup ha disposto una provvisionale di 90 mila euro ai familiari della vittima. “È stata riconosciuta giustizia – ha commentato l’avvocato di parte civile Antonio Rossomando – La responsabilità del conducente è stata ritenuta evidente”.