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Corea del Nord, l’Onu: “Continua il programma nucleare”. Usa: “Rispettare sanzioni”. E Pyongyang: “Allarmante”

Non ha fermato i suoi programmi nucleari e missilistici e continua a sfidare le risoluzioni del Consiglio di attraverso un massiccio incremento di trasferimenti da nave a nave di prodotti petroliferi, come di carbone nel 2018″ rivela un’indagine delle Nazioni Unite. Il ministro degli Esteri nordcoreano critica l’avvertimento nei confronti di Russia e Cina


La Corea del Nord non ha fermato il suo programma nucleare e missilistico, in violazione delle sanzioni delle Nazioni Unite. È quanto emerge da un rapporto commissionato dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu ad alcuni esperti indipendenti. “La Corea del Nord – si legge nel documento – non ha fermato i suoi programmi nucleari e missilistici e continua a sfidare le risoluzioni del Consiglio di attraverso un massiccio incremento di trasferimenti da nave a nave di prodotti petroliferi, come di carbone nel 2018“. Uno studio che arriva a pochi giorni dalle accuse lanciate dall’intelligence americana, secondo cui Pyongyang starebbe sviluppando un nuovo potente missile balistico: se così fosse, troverebbero una conferma i timori che Kim Jong-un non stia rispettando gli impegni presi con il presidente degli Usa Donald Trump al vertice di Singapore, vanificando tutti gli sforzi di riavvicinamento tra i due Paesi fatti finora.

Il monito di Mike Pompeo a Russia e Cina
Sulla questione è subito intervenuto il segretario di Stato Usa Mike Pompeo, che alla riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha ammonito Russia, Cina e altri Paesi affinché rispettino le sanzioni internazionali alla Corea del Nord. Da Singapore, dove ha partecipato alla riunione ministeriale dell’Associazione delle nazioni del sudest asiatico (Asean), il capo della diplomazia di Washington ha citato esplicitamente la Russia e ha avvertito gli altri Paesi perché “attuino in modo rigido tutte le sanzioni“, che prevedono anche “il blocco completo dei trasferimenti illegali da nave a nave dei prodotti petroliferi destinati alla Corea del Nord”.

Secondo Pompeo, la Russia “sta autorizzando joint venturescon le aziende nordcoreane” e sta continuando “a concedere permessi di lavoro ai nordcoreani”, una violazione delle sanzioni che ha definito “qualcosa di serio e di cui discuteremo” con le autorità di Mosca. Il segretario di Stato Usa ha sottolineato anche che Washington non accetterà alcun comportamento che dovesse risultare in una riduzione della pressione esercitata sulla Corea affinché il regime abbandoni il nucleare.

Non solo, gli Stati Uniti hanno chiesto al Consiglio di Sicurezza di aggiungere un dirigente di una banca nordcoreana basato a Mosca, oltre a due società e a un’altra banca nordcoreane, alla lista nera delle sanzioni delle Nazioni Unite. L’Olanda, che presiede la commissione sulle sanzioni alla Corea del Nord, ha inviato una lettera ai membri del Consiglio, che avranno fino al 10 agosto per sollevare obiezioni. Nel mirino degli Usa c’è infatti il vice direttore della filiale di Mosca della Foreign Trade Bank, Ri Jong Won, che è anche un funzionario del governo nordcoreano. Contro di lui Washington chiede un congelamento degli asset e il divieto di viaggiare. Le società e la banca nominate nella lista, che verrebbero soggette a un congelamento degli asset, sono la Korea Ungum Corporation, la Dandong Zhongsheng Industry and Trade e la Agrosoyuz Commercial Bank.

La replica di Pyongyang
A Singapore il ministro degli Esteri nordcoreano Ri Yong Ho ha incontrato Pompeo e ha definito “allarmanti” le ultime mosse degli Usa, criticando l’avvertimento degli Stati Uniti nei confronti di Russia e Cina. E si lamenta anche “dell’impazienza” di Washington di fronte alla lentezza dei progressi diplomatici: nonostante “le misure di buona volontà” intraprese dalla Corea del Nord, gli Usa si esprimono a favore delle sanzioni tradendo “movimenti che vogliono tornare indietro, lontano dalle intenzioni del loro leader”, ha dichiarato in una nota Ri Yong Ho. “L’impazienza non aiuta per nulla a costruire fiducia. Soprattutto quando si avanzano richieste unilaterali che non fanno che minare la fiducia invece di rinnovarla”, ha aggiunto.  “Sino a quando gli Usa non mostreranno nella pratica la loro volontà di eliminare ciò che per noi rappresenta un problema, non ci sarà alcuna possibilità che si facciano passi avanti dal nostro lato”, ha concluso.

Cosa dice il rapporto Onu
Dalle indagini degli esperti emerge poi come la Corea del Nord starebbe facendo ricorso ad “un massiccio aumento” di contrabbando via nave di prodotti petroliferi, colpiti dalle sanzioni, e starebbe cercando di vendere armi all’estero. Il rapporto segnala anche violazioni del divieto d’esportazione di carbone, ferro e altre merci nordcoreane per diversi milioni di dollari, entrate nelle casse del regime di Kim Jong-un. Queste violazioni hanno di fatto reso “senza effetto” l’ultimo blocco di sanzioni imposte dall’Onu, si legge ancora nel documento. Pyongyang, inoltre, ha “tentato di fornire un piccolo armamento e armi leggere, oltre che altri equipaggiamenti militari” alla Libia, allo Yemen e alSudan.

Nel documento si legge anche che i diplomatici nordcoreanihanno avuto un ruolo essenziale nell’aggirare le sanzioni internazionali, aprendo conti bancari multipli all’estero. Nonostante il divieto, le indagini degli esperti hanno rivelato l’esistenza di oltre 200 di questi conti in Russia. Il panel di esperti è incaricato di seguire l’applicazione delle sanzioni adottate dopo il sesto test nucleare e balistico di Pyongyang. Nonostante la richiesta di stop completo delle forniture di petrolio alla Corea del Nord, nei primi cinque mesi dell’anno a Pyongyang sono affluiti più di 500mila barili di petrolio.

Esperimenti nucleari, il direttore dell’Infn: «Seguiremo tutte le norme di sicurezza» 

Laboratori del Gran Sasso, lo scienziato Stefano Ragazzi esclude che possano esserci problemi di contaminazione dell’ambiente: «Per ora solo simulazioni di trasporto»

L’AQUILA. «E’ tanto, tantissimo». Il direttore dei Laboratori del Gran Sasso Stefano Ragazzi non nasconde l’entità della quantità di sorgente radioattiva che dovrebbe entrare nei laboratori del Gran Sasso se tutto l’iter di «una serie di operazioni esecutive» dovesse andare bene. Quei 100/150 mila curie sono quello che sono. Tutto schermato, spiega Ragazzi dal suo studio di Assergi, da quella “pillola” di «50 centimetri di diametro» mai prodotta prima, e che ha pareti di quasi 20 centimetri di spessore per schermare le radiazioni gamma.

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D’altra parte la sua è una posizione complicata che sta a metà tra uomo di scienza che deve portare avanti progetti di ricerca enormi e fondamentali e responsabile di uno dei luoghi della scienza più prestigiosi al mondo, un ruolo pubblico che gli impone, d’altro canto, di tutelare la salute dei suoi uomini e dell’ambiente circostante. Ragazzi preferisce soffermarsi il meno possibile su ipotesi che restano ancora nell’alveo del «futuribile». «Per dire di più dovrei entrare in ipotesi prese per vere». Invece qui siamo nella fase primordiale: il carico “in bianco”, senza alcun materiale radioattivo al suo interno, arrivato secondo programma ieri dalla Francia dà l’avvio a una simulazione che «è soltanto la primissima di una serie di verifiche, procedure, autorizzazioni, per cui se esistono condizioni di sicurezza adeguate, si fa, altrimenti no. E per condizioni di sicurezza intendo dire rischio zero», precisa Ragazzi. Insomma, «è anche possibile che quella pastiglia qui dentro non ci arriverà mai», aggiunge. «E se anche arrivasse, starebbe all’interno di un contenitore cilindrico di tungsteno a sua volta contenuto in una capsula di acciaio. Sì, ma stiamo pur sempre parlando di una quantità enorme di materiale radioattivo, che preoccupa e non poco. E il pensiero va a Fukushima. «Il problema di Fukushima», spiega ragazzi, «è la dispersione nell’ambiente, avvenuta perché lì c’era un impianto attivo che qui non esiste. E la captazione dell’acqua? «Il sistema idrico è escluso», sostiene il direttore dei laboratori, «e quindi non è contemplato il protocollo per la sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso», da poco sottoscritto dai vari soggetti che con esso hanno a che fare. «Quando parliamo di movimentazione di materiale radioattivo», specifica, «vuol dire che si attivano protocolli che escludono le contaminazioni ambientali». È una norma di legge che coinvolge i ministeri dell’Ambiente, della Salute, dell’Interno, del Lavoro e dello Sviluppo economico. Il rigore, in questo caso, non è in mano agli scienziati, bensì a procedure tecnico-normative consolidate nel mondo e in Italia». C’è da stare tranquilli? «Nel momento in cui questo cilindro», ipotizza Ragazzi, «venisse collocato nella sua posizione finale, non ci sarebbe alcuna zona del laboratorio in cui le persone verrebbero tecnicamente esposte a radiazione. E nemmeno l’acqua, che è fuori dai laboratori». In poche parole, è proprio il percorso dal punto di partenza, in Francia, fino al Gran Sasso, è essere il più complicato, così come tutte le operazioni successive d’introduzione nel cuore del Gran Sasso. Ecco a cosa servono i test in corso di «simulazione della meccanica del processo con delle condizioni al contorno intenzionalmente gravose e difficili», come le ha definite Ragazzi. Non finisce qui: «Tutte le prove saranno verificate dagli esperti dell’Ispra, come da autorizzazione ministeriale». In base alla legge che vieta di stoccare sostanze radioattive nelle vicinanze dei punti di captazione degli acquedotti, questo materiale al Gran Sasso non ci dovrebbe mai arrivare. «Faremo tutte le verifiche del caso», assicura lo scienziato, «la mia prima preoccupazione è non violare la legge».

Iran annuncia: “Testato con successo nuovo missile balistico”

L’Iran ha testato “con successo” un nuovo missile balistico. Si tratta del “Khorramshahr”, che era stato mostrato ieri per la prima volta nel corso di una parata militare a Teheran in occasione della ‘Settimana della Difesa Sacra’ che commemora la guerra con l’Iraq degli anni Ottanta. La televisione Irib ha mostrato le immagini del lancio, avvenuto ieri. Nel corso della cerimonia a Teheran, il presidente Hassan Rohani aveva annunciato l’intenzione dell’Iran di rafforzare le sue “capacità militari” e in particolare il suo programma di sviluppo di missili balistici. Il test appare come una sfida al presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha rimesso in discussione l’accordo sul nucleare con Teheran, da lui definito “imbarazzante”, e ha imposto nuove sanzioni all’Iran proprio per via del suo programma missilistico. Il nuovo test sembra così essere una risposta alle perplessità e alle preoccupazioni mosse soprattutto da Francia e Stati Uniti nei confronti del programma nucleare di Teheran e della completa attuazione degli accordi “5+1” approvati nel 2015 e oggetto di discussione nei giorni scorsi al vertice delle Nazioni Unite.

Iran, testato con successo il missile Khorramshahr: gittata fino a 2mila chilometri

• PREOCCUPAZIONE INTERNAZIONALE
Negli ultimi anni l’Iran ha sviluppato un vasto programma balistico che preoccupa gli Stati Uniti, ma anche l’Arabia Saudita, il suo principale rivale nella regione, alcuni Paesi europei, tra cui la Francia, e Israele, il suo nemico giurato.

Teheran afferma che il suo programma balistico è solo difensivo. “Il nostro potere militare non è progettato per attaccare altri Paesi”, ha detto Rouhani. All’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di New York, il presidente americano Donald Trump ha denunciato l’accordo nucleare con l’Iran e il suo programma di balistica, definendolo ‘imbarazzante’. E rispondendo due giorni fa ai giornalisti che gli chiedevano se avesse preso una decisione sull’ipotesi di un’uscita degli Stati Uniti dall’accordo sul nucleare, Trump aveva risposto: “ho deciso”, senza aggiungere dettagli. In un tono più moderato, il presidente francese Emmanuel Macron, in sintonia con altri Paesi europei, ha difeso l’applicazione dell’accordo nucleare tra l’Iran e le maggiori potenze, ma ha affermato che l’accordo non è sufficiente per costringere l’Iran a ridurre il suo programma balistico e limitarne le attività nella regione.

L’Iran appoggia il regime siriano, così come gruppi islamisti palestinesi e ribelli Houthi in Yemen.

Con Caffeina si accendono le luci sul campo di Villanova. Attori e vecchie glorie danno il calcio d’inizio

Foto di gruppo per la Nazionale attori (in bianco) e le vecchie glorie della Viterbese
di Andrea Arena
Ore 19.13, e luce fu. L’accende il vescovo Lino Fumagalli, arrivato col quarto d’ora episcopale di ritardo (causa cresime) in questo spicchio di città tra la Cassia e i palazzoni, quartiere Villanova, una delle prime appendici di quella periferia residenziale viterbese che oggi è diventata più grande e forse pure meno verace.

“Un gol per l’oratorio”, si chiama questo sabato sera lontano dagli spritz. Siamo al campo sportivo parrocchiale, creato da don Armando Marini quarant’anni fa e oggi ereditato da don Emanuele Germani, il padrone di casa, quello che lo ha reso moderno, comodo, sicuro. E infatti oggi sono tutti qui per accendere le luci, il nuovo mirabolante impianto di illuminazione a led finanziato dalla Fondazione Caffeina (e dal suo socio della prima ora Carlo Rovelli) e pronto a risplendere. Un sistema all’avanguardia, basso consumo e grande resa, che toglierà dal buio le lunghe serate invernali dei bambini e i ragazzi che vengono a fare calcio in questo posto, anche coi colori del neonato Villanova Fc.

«Buona partita a tutti», dice sua eminenza dopo la benedizione, e si comincia a giocare, per la partita inaugurale. Da una parte, le vecchie glorie della Viterbese: una carrellata di ex giocatori che attraversa gli anni Ottanta (Aspromonte, Bettiol, Coletta, Carbone, Checco Arcangeli, Siddi, Turchetti, Proietti Palombi), accarezza i Novanta (Fimiani, Del Canuto, Barbaranelli, Guernier, Valentini) e sfonda nei Duemila (Riccardo Bonucci, Ingiosi, Santoruvo). Dall’altra, la Nazionale italiana attori, squadra itinerante che si muove per scopi benefici e che per l’occasione schiera reduci dai vari reality come Brice Martinet e Andrea Preti, attori come Fabrizio Rocca, sportivi come Stefano Pantano (idolo della spada olimpica) e registi come Giulio Base. Allenatore, l’ex portiere della Lazio Fernando Orsi, detto Nando. Tutti, comunque, applauditissime dalle ragazzine (e dalle mamme) in tribuna, che evidentemente conoscono le loro gesta. L’arbitro è viterbese: Rinaldo Menicacci, assistenti Prota e Pepponi.

Inni nazionali – quello pontificio per primo – saluto delle autorità e della ex miss Italia Alice, fotografatissima, spettacolo degli sbandieratori e della banda musicale di Bassano in Teverina, e via, si gioca. Passano tre minuti e la Viterbese è in vantaggio: segna Vincenzo Santoruvo, e nella testa del tifoso nostalgico si aprono praterie di ricordi e di illusioni. Per gli attori, pareggia Fabrizio Romondini, che in realtà è un ex calciatore pure lui, ed ex gialloblu pure (pochi mesi nella prima squadra della gestione Camilli, cinque anni fa). La storia che s’incrocia, si mischia con le prime gocce di pioggia, prima che si perda il conto dei gol, in una serata in cui il risultato non conta, ma conta solo la luce.

Ruba il fucile a un cacciatore e spara per minacciarlo

di Andrea Arena
Stava partecipando nei boschi di Viterbo a una battuta di caccia con gli amici, ma invece di un cinghiale, si è imbattuto in un agricoltore molto arrabbiato. Che prima gli ha sottratto la radio con cui si teneva in contatto con gli altri membri della sua squadra (così funziona la cacciarella, specialità che attrae tanti appassionati nell’Alta Tuscia e non solo), poi gli ha sottratto il fucile col quale ha sparato un colpo di minaccia. Un brutto spavento, quello capitato nel dicembre di tre anni fa ad un cacciatore, e ora il presunto responsabile di quell’aggressione è finito a processo. Accusato di violenza, minacce e danneggiamento.

L’uomo, un 47enne di Cellere già conosciuto per i suoi eccessi (e attualmente detenuto per altra causa) avrebbe dovuto presentarsi ieri in aula al tribunale di Viterbo davanti al giudice monocratico Giacomo Autizi. Ma per un difetto di notifica in carcere l’udienza è stata rinviata al prossimo 21 dicembre. I fatti risalgono al 27 dicembre 2014, a Cellere. Secondo quando ricostruito, il 47enne avrebbe accusato i cacciatori di essersi introdotti in un terreno di sua proprietà all’inseguimento – o alla ricerca – di un cinghiale.

La sua reazione sarebbe stata esagerata: prima avrebbe strappato il fucile dalle mani di un cacciatore, poi anche l’auricolare della radio che indossava, interrompendo così il collegamento con gli altri compagni di squadra, infine minacciando l’uomo sparando un colpo col fucile. Fortunatamente un colpo in aria, a quanto se ne deduce dal capo d’imputazione, altrimenti l’uomo sarebbe stato accusato di reati ben più gravi. E forse ci sarebbe scappata la tragedia. I fatti dei quali è chiamato a rispondere, comunque, restano pesanti. Più di un grosso esemplare di cinghiale, che per una volta potrà sorridere di certi eccessi degli esseri umani.

Roma, ladro di auto bloccato alla Garbatella dopo un rocambolesco inseguimento

Dopo un rocambolesco inseguimento, gli agenti di polizia del commissariato Colombo hanno proceduto all’arresto di un giovane albanese con vari precedenti. Nella tarda serata di ieri, la sala operativa aveva diramato le ricerche di una Ford Escort  rubata in via Salvatore Pincherle, zona Garbatella. Immediato l’intervento dei poliziotti che, intercettata l’auto con due persone a bordo,  hanno cercato di fermarla. Ma il conducente, alla vista della volante, ha lanciato il mezzo a tutta velocità per le vie del quartiere mettendo a rischio l’incolumità dei pedoni nonché degli automobilisti in transito.

L’inseguimento, iniziato in via Giacinto Pullino è proseguito in piazza Albini, via Licata, via Caffaro per poi svoltare contromano in via Giovanni Ansaldo ed ancora contromano in via Vettor Fausto per concludersi in via Passino, piazza Damiano Sauli e via Luigi Montuori, strada senza uscita dove i due abbandonavano l’auto e si davano alla fuga. Mentre uno dei due faceva perdere le proprie tracce, l’altro, conducente del mezzo rubato, veniva invitato all’alt  da un poliziotto libero dal servizio in transito che, avendo notato i colleghi rincorrere il fuggitivo, nel tentativo di ostacolarne la fuga è stato scaraventato a terra dallo stesso riportando lesioni guaribili in 6 giorni.

Il rocambolesco inseguimento, si è interrotto poco dopo, quando il reo, rallentata la sua corsa dopo essere scivolato, è stato raggiunto dagli operanti, finalmente bloccato ed arrestato con indosso ancora gli arnesi atti allo scasso. Il processo che ne è seguito ha portato alla custodia cautelare in carcere del reo con una  condanna di 3 anni e 2 mesi di reclusione. Proseguono le indagini per rintracciare il complice.

Se Roma piange… Berlino si dispera!

Fiorenzo Fraioli

La solitudine dei numeri reali
[Volantino strategico n°4]

I “numeri reali”, che descrivono le ragioni della crisi, i suoi costi e chi li paga, vagano sconsolati in un piccolo angolo della grande rete. Si erano preparati ad una stagione di notorietà, credevano di diventare delle star e, per questo, si erano fatti belli, vestendosi di grafici colorati, tabelle eleganti, infografiche da urlo. Tutto inutile, perché la scena viene occupata dai loro nemici di sempre: i beceri luoghi comuni.

Se Roma piange… Berlino si dispera!

Lo scivolone a fine gennaio 2013 delle quotazioni del Monte dei Paschi di Siena (MPS), da 0.26 a 0.22 €/azione, non è che l’ultimo di una lunga serie. Il titolo, che valeva oltre 5 €/azione poco più di cinque anni fa, ha perso, rispetto ai massimi, il 96% del suo valore.  Anche altre grandi banche italiane vengono considerate a rischio, contribuendo a diffondere la percezione di un paese allo sbando. L’esame dei numeri reali (e ufficiali) che descrivono lo stato dei sistemi bancari europei ci rivela, tuttavia, un quadro assolutamente inaspettato.

  • La leva finanziaria è un fondamentale indicatore che misura il rapporto tra i prestiti erogati e il patrimonio: più esso è alto, tanto più le banche sono esposte al rischio di fallimento. Il suo valore, per le banche italiane, vale in media 17, ed  è inferiore alla media europea di 24. Per le banche inglesi vale 27, per quelle tedesche 26, per quelle francesi 25.(1)
  • L’incidenza dei derivati sull’attivo delle banche italiane è del 9,6%, in Olanda del 9,0%,  in Spagna del 9,2%, in Francia del 20,3%, nei Paesi scandinavi del 20,4%, in Inghilterra del 25,3%, in Germania del 33,3%, In Svizzera è del 40,9%. (2)

Sebbene mal messi, tra i sistemi bancari più “solidi”, secondo i dati ufficiali, ci sono dunque quelli di Italia e Spagna, sebbene entrambi i paesi siano accusati di essere tra i responsabili della crisi della moneta unica.

Qualcuno potrebbe obiettare che la solidità delle banche italiane e spagnole sia una conseguenza di pesanti interventi statali, ma, ancora una volta, i numeri reali raccontano un’altra storia. Un studio della divisione R&S di Mediobanca(3) rivela che ben 437 banche del Vecchio Continente hanno beneficiato, negli ultimi anni, di aiuti da parte degli Stati, per un totale di circa 2.700 mld di euro. In testa l’Inghilterra con 1.200 miliardi, seguita da Germania (420), Irlanda (222), Belgio (197), Olanda (133), Francia (129). L’Italia  ha impegnato solo 123 miliardi, per sovrappiù quasi tutti non a fondo perduto, ma nella forma di contributi concessi come garanzie su emissioni obbligazionarie delle banche.

ORA FATE ATTENZIONE

Nel volantino strategico n°1 abbiamo dimostrato come il debito pubblico italiano sia stato causato dagli alti tassi di interesse conseguenti al “divorzio tesoro Banca d’Italia”; nel volantino strategico n°2 che la spesa pubblica dei PIIGS è inferiore, o al più pari, alla media europea, con la sola eccezione della piccola Grecia; nel volantino strategico n°3che l’Italia ha finanze pubbliche, certificate dalla Commissione Europea, tra le più “sostenibili” nel medio periodo, e più “sostenibili” in assoluto nel lungo; Ora scopriamo che i maggiori istituti di ricerca certificano che i sistemi bancari più esposti sono quelli inglesi, tedeschi, irlandesi, olandesi e belgi, pur avendo ricevuto più aiuti statali! Tutto ciò non è forse meraviglioso e sorprendente? E’ possibile che, all’origine della crisi, ci sia qualcosa di non detto, che pochi hanno il coraggio di denunciare?

Ricorda: la prima vittima della crisi è la verità!

Vai sul blog lasolitudinedeinumerireali.blogspot.com, scarica questo volantino e stampane le copie che vuoi. Poi, regalale ai tuoi amici!

Note:

  1. Rapporto sulla stabilità finanziaria (Banca d’Italia – nov. 2012) – vedi pag.42
  2. DATI CUMULATIVI DELLE PRINCIPALI BANCHE INTERNAZIONALI (Mediobanca R&S) – vedi pag.67
  3. INTERVENTI DEI GOVERNI NAZIONALI A FAVORE DELLE BANCHE E DEGLI ISTITUTI FINANZIARI IN EUROPA E NEGLI STATI UNITI DAL SETTEMBRE 2007 AL GIUGNO 2012 – vedi pag.6
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Note:

  1. Rapporto sulla stabilità finanziaria (Banca d’Italia – nov. 2012) – vedi pag.42
  2. DATI CUMULATIVI DELLE PRINCIPALI BANCHE INTERNAZIONALI (Mediobanca R&S) – vedi pag.67
  3. INTERVENTI DEI GOVERNI NAZIONALI A FAVORE DELLE BANCHE E DEGLI ISTITUTI FINANZIARI IN EUROPA E NEGLI STATI UNITI DAL SETTEMBRE 2007 AL GIUGNO 2012 – vedi pag.6

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Nel volantino strategico n°1 abbiamo dimostrato come il debito pubblico italiano sia stato causato dagli alti tassi di interesse conseguenti al “divorzio tesoro Banca d’Italia”; nel volantino strategico n°2 che la spesa pubblica dei PIIGS è inferiore, o al più pari, alla media europea, con la sola eccezione della piccola Grecia; nel volantino strategico n°3che l’Italia ha finanze pubbliche, certificate dalla Commissione Europea, tra le più “sostenibili” nel medio periodo, e più “sostenibili” in assoluto nel lungo; Ora scopriamo che i maggiori istituti di ricerca certificano che i sistemi bancari più esposti sono quelli inglesi, tedeschi, irlandesi, olandesi e belgi, pur avendo ricevuto più aiuti statali! Tutto ciò non è forse meraviglioso e sorprendente? E’ possibile che, all’origine della crisi, ci sia qualcosa di non detto, che pochi hanno il coraggio di denunciare?

Ricorda: la prima vittima della crisi è la verità!

Vai sul blog lasolitudinedeinumerireali.blogspot.com, scarica questo volantino e stampane le copie che vuoi. Poi, regalale ai tuoi amici!

Note:

  1. Rapporto sulla stabilità finanziaria (Banca d’Italia – nov. 2012) – vedi pag.42
  2. DATI CUMULATIVI DELLE PRINCIPALI BANCHE INTERNAZIONALI (Mediobanca R&S) – vedi pag.67
  3. INTERVENTI DEI GOVERNI NAZIONALI A FAVORE DELLE BANCHE E DEGLI ISTITUTI FINANZIARI IN EUROPA E NEGLI STATI UNITI DAL SETTEMBRE 2007 AL GIUGNO 2012 – vedi pag.6

fonte: http://egodellarete.blogspot.it/2013/09/egodellarete.html

 

Fiorenzo Fraioli:Se Roma piange… Berlino si dispera!

Se Roma piange… Berlino si dispera!

La solitudine dei numeri reali
[Volantino strategico n°4]

I “numeri reali”, che descrivono le ragioni della crisi, i suoi costi e chi li paga, vagano sconsolati in un piccolo angolo della grande rete. Si erano preparati ad una stagione di notorietà, credevano di diventare delle star e, per questo, si erano fatti belli, vestendosi di grafici colorati, tabelle eleganti, infografiche da urlo. Tutto inutile, perché la scena viene occupata dai loro nemici di sempre: i beceri luoghi comuni.

Se Roma piange… Berlino si dispera!

Lo scivolone a fine gennaio 2013 delle quotazioni del Monte dei Paschi di Siena (MPS), da 0.26 a 0.22 €/azione, non è che l’ultimo di una lunga serie. Il titolo, che valeva oltre 5 €/azione poco più di cinque anni fa, ha perso, rispetto ai massimi, il 96% del suo valore.  Anche altre grandi banche italiane vengono considerate a rischio, contribuendo a diffondere la percezione di un paese allo sbando. L’esame dei numeri reali (e ufficiali) che descrivono lo stato dei sistemi bancari europei ci rivela, tuttavia, un quadro assolutamente inaspettato.

  • La leva finanziaria è un fondamentale indicatore che misura il rapporto tra i prestiti erogati e il patrimonio: più esso è alto, tanto più le banche sono esposte al rischio di fallimento. Il suo valore, per le banche italiane, vale in media 17, ed  è inferiore alla media europea di 24. Per le banche inglesi vale 27, per quelle tedesche 26, per quelle francesi 25.(1)
  • L’incidenza dei derivati sull’attivo delle banche italiane è del 9,6%, in Olanda del 9,0%,  in Spagna del 9,2%, in Francia del 20,3%, nei Paesi scandinavi del 20,4%, in Inghilterra del 25,3%, in Germania del 33,3%, In Svizzera è del 40,9%. (2)

Sebbene mal messi, tra i sistemi bancari più “solidi”, secondo i dati ufficiali, ci sono dunque quelli di Italia e Spagna, sebbene entrambi i paesi siano accusati di essere tra i responsabili della crisi della moneta unica.

Qualcuno potrebbe obiettare che la solidità delle banche italiane e spagnole sia una conseguenza di pesanti interventi statali, ma, ancora una volta, i numeri reali raccontano un’altra storia. Un studio della divisione R&S di Mediobanca(3) rivela che ben 437 banche del Vecchio Continente hanno beneficiato, negli ultimi anni, di aiuti da parte degli Stati, per un totale di circa 2.700 mld di euro. In testa l’Inghilterra con 1.200 miliardi, seguita da Germania (420), Irlanda (222), Belgio (197), Olanda (133), Francia (129). L’Italia  ha impegnato solo 123 miliardi, per sovrappiù quasi tutti non a fondo perduto, ma nella forma di contributi concessi come garanzie su emissioni obbligazionarie delle banche.

ORA FATE ATTENZIONE

Nel volantino strategico n°1 abbiamo dimostrato come il debito pubblico italiano sia stato causato dagli alti tassi di interesse conseguenti al “divorzio tesoro Banca d’Italia”; nel volantino strategico n°2 che la spesa pubblica dei PIIGS è inferiore, o al più pari, alla media europea, con la sola eccezione della piccola Grecia; nel volantino strategico n°3che l’Italia ha finanze pubbliche, certificate dalla Commissione Europea, tra le più “sostenibili” nel medio periodo, e più “sostenibili” in assoluto nel lungo; Ora scopriamo che i maggiori istituti di ricerca certificano che i sistemi bancari più esposti sono quelli inglesi, tedeschi, irlandesi, olandesi e belgi, pur avendo ricevuto più aiuti statali! Tutto ciò non è forse meraviglioso e sorprendente? E’ possibile che, all’origine della crisi, ci sia qualcosa di non detto, che pochi hanno il coraggio di denunciare?

Ricorda: la prima vittima della crisi è la verità!

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Note:

  1. Rapporto sulla stabilità finanziaria (Banca d’Italia – nov. 2012) – vedi pag.42
  2. DATI CUMULATIVI DELLE PRINCIPALI BANCHE INTERNAZIONALI (Mediobanca R&S) – vedi pag.67
  3. INTERVENTI DEI GOVERNI NAZIONALI A FAVORE DELLE BANCHE E DEGLI ISTITUTI FINANZIARI IN EUROPA E NEGLI STATI UNITI DAL SETTEMBRE 2007 AL GIUGNO 2012 – vedi pag.6

Pubblicato da Fiorenzo Fraioli 14:22 2 commenti: 

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lunedì 4 febbraio 2013

Il grande Randy Papero

Ho trovato, nella buca della posta, una busta contenente un CD, nella quale c’era un video che ho provveduto a caricare sul canale di ecodellarete. Il video contiene un messaggio e sembra provenire dal futuro, precisamente dal 2023. Non so davvero cosa pensare… guardatelo e sappiatemi dire.

Pubblicato da Fiorenzo Fraioli 01:24 Nessun commento: 

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La rivoluzione quantistica: Heisenberg e Schrödinger

La mia socia (forse sarebbe meglio dire il mio adorato Führer domestico) da un po’ di tempo, seguendo le mie orme (qualche soddisfazione mi spetta…) ha scoperto le gioie del montaggio…. video… Che avevate capito, scalmanati?

Dunque, la mia socia ha aperto un canale youtube, micropatuf (il nome è una lunga storia), e lo sta riempiendo delle sue creazioni. Vi presento l’ultima, dal titolo “La rivoluzione quantistica: Heisenberg e Schrödinger“.

Pubblicato da Fiorenzo Fraioli 00:09 Nessun commento: 

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domenica 3 febbraio 2013

Io sono lo scemo del villaggio

Oggi è domenica. Ne ho approfittato per andare un po’ in giro per le strade della mia città (Frosinone) per distribuire qualche volantino del Comitato per la Salvaguardia dei Numeri Reali (CSNR). Poca gente in giro, ma sono ugualmente riuscito a consegnarne una cinquantina.

Una cosa mi ha sorpreso: lo sguardo di compatimento che ho letto negli occhi di molti dei miei amici “piddini“. Ma come, mi sono detto, questi sanno benissimo che dai tempi di DoubleFace, poi di calimerotv.net e, da qualche anno, con ecodellarete.net, ci abbiamo praticamente azzeccato su tutto, eppure mi guardano (e mi trattano) come se fossi lo scemo del villaggio?

Non è forse vero che siamo stati noi, unici e per primi a Frosinone, a parlare (e a opporci, quando loro, los piddinos, erano entusiasti) di…

  • Project-financing (Multipiano, Matusa, Piloni)
  • Aeroporto di Frosinone
  • Inquinamento della Valle del Sacco
  • Speculazione urbanistica e infiltrazioni camorristiche
  • Scandali urbanistici (caso Forum)
  • Crollo dei valori immobiliari
  • Crisi sistemica dopo Lehman-Brothers (quando i piddini frusinoti nemmeno sapevano cosa fossero i derivati)
  • … e adesso: crisi dell’euro…

…?????????

Ma loro niente! Ogni volta hanno dovuto (sottolineo trenta volte: “HANNO DOVUTO“) darci ragione DOPO, sempre DOPO!

E adesso che gli do un volantino nel quale viene dimostrato, “dati ufficiali alla mano” (come abbiamo sempre fatto), che tutto quello che viene raccontato agli italiani sul debito pubblico, sui conti che non tornano, sulla necessità di fare sacrifici per rimediare a quello che ha combinato Berlusconi, è FALSO, TOTALMENTE FALSO, mi guardano come se fossi lo scemo del villaggio?!

E pensare che lo faccio (anche) per loro, per metterli in guardia sul fatto che la situazione è grave, molto grave, ma che la diagnosi che LORO (los piddinos) hanno sposato è assolutamente farlocca, e che farebbero bene a svegliarsi se non vogliono essere presi a calci nel culo dalla gente, quando la gente capirà. Già, perché dovete sapere che la gente, quando si accorge di essere stata presa per il culo, si incattivisce, e pure assai. Mi toccherà intercedere per loro, quando comincerà la caccia al piddino…

Ma è tutto inutile, è come parlare ai sordi. Vedono la vittoria a portata di mano, sono eccitati, e l’unico neurone che hanno gli va in saturazione. E allora daje addosso a Berlusconi, daje a fà finta che loro so’ avversari de Monti, daje a ‘ntasà Feisbuc de stronzate. Ah, ma è tutta roba che resterà online, questo è bene che lo sappiano i nostri amici farlocchetti, è tutta roba che gli verrà sbattuta sotto il naso. E allora staranno freschi a fà l’anguille: dovranno venì dda noi pe’ farse fà ‘n sarvacondotto…

Ci vuole pazienza ragazzi, tanta pazienza. Noi patrioti, in questo momento, possiamo fare una sola cosa: aspettare, digiunare e meditare, come Siddharta. Nel frattempo, vado in giro a distribuire i volantini del Comitato per la Salvaguardia dei Numeri Reali (CSNR).

Fiorenzo Fraioli professore truffa

Chianciano 12-01-2013 II° convegno nazionale MPL – prolusione di Nello De Bellis

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