Ultima ondata di maltempo prima dell’arrivo della primavera. Atteso un rapido peggioramento su tutta l’Italia, crollano le temperature
Il maltempo torna sull’Italia: due giorni che porteranno pioggia e un brusco calo delle temperature, prima del weekend, che anche dal punto di vista meteorologico saluterà l’ingresso della primavera. Il sito iLMeteo.it avverte che il nuovo peggioramento sta per raggiungere la nostra Penisola, nelle prossime ore, a causa di una perturbazione fredda di origine atlantica che: già da oggi, lunedì 18, piogge e neve colpiranno i settori settentrionali in spostamento verso le regioni meridionali. Il cattivo tempo inoltre sarà seguito da un calo generale delle temperature per aria più fredda in arrivo dal Nord . Il crollo dei valori termici sarà avvertito specie al Centro Nord con circa 5°/10°C in meno mentre al Sud le temperature saranno pressoché nella media del periodo con la colonnina di mercurio che toccherà punte di 16°C-18°C.
Pioggia e neve al Nord
In modo particolare dalla notte di lunedì 18 le precipitazioni interesseranno la Lombardia, Liguria Occidentale, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Toscana. Le nevicate saranno abbondanti, con accumuli tra 8 e 20 cm , sopratutto sulle zone occidentali: in Trentino Alto Adige neve oltre i 600 metri, in Veneto e in Friuli Venezia Giulia invece al di sopra degli 800-1000. Venti e fenomeni intensi su Triveneto, Trieste e localmente sulle coste toscane (possibili grandinate e raffiche fino a 70-80 chilometri orari).
Da martedì 19 maltempo al Centro e al Sud
Da domani parziale miglioramento con passaggio a cielo sereno su tutti i settori di Nord-Ovest. Il cattivo tempo si sposterà verso il centro-sud con piogge sparse nella mattinata su Lazio, Umbria, Marche e Molise e nevicate in Appennino oltre i 1400 mt. Dal pomeriggio le precipitazioni coinvolgeranno anche la Sicilia settentrionale, Campania, Basilicata e Nord Puglia (Gargano e Tavoliere). Da segnalare inoltre l’arrivo di altre piogge nella notte tra martedì 19 e mercoledì 20 sempre sulle regioni meridionali (Puglia, Basilicata, Calabria e Campania). Neve in quota oltre i 1500-1600 metri. I venti da direzioni variabili renderanno mossi o molto mossi tutti i mari, specie quelli occidentali.
Crollano le temperature
Le temperature: minime in sensibile calo su settori alpini del Nord-Ovest; massime in sensibile diminuzione su settori alpini, Triveneto, Emilia-Romagna e Sardegna. Domani minime in ulteriore calo sulle regioni centro-settentrionali; massime in netto calo sulle regioni adriatiche centro-meridionali e sulla Sicilia
In Ticino domani possibile anche qualche schiarita. Sono state registrate cifre importanti in Val Bregaglia e in Alta Engadina
Secondo quando riportato dal tio.ch la neve continua a scende Ma anche a quote più basse ha continuato a nevicare, a Lugano si sono postati altri 10 centimetri, ha riferito MeteoSvizzera. A causa della neve, la partita di Super League tra il Lugano e il Thun, in programma questa sera, è stata rinviata.
Sono state registrate cifre importanti in Val Bregaglia e in Alta Engadina. Nella notte sono caduti fino a 70 centimetri di neve fresca, ha riferito oggi Urs Graf di MeteoSvizzera a Keystone-ATS. Secondo quanto riferito dalla RhB la linea del Bernina rimarrà chiusa per motivi di sicurezza. Non circolano bus sostitutivi perché troppo è pericoloso. Attualmente si registrano ritardi in tutta la regione engadinese a causa delle condizioni meteorologiche.
slf.ch
Una pausa dalla neve – A sud delle Alpi la giornata sarà molto nuvolosa con solo locali brevi schiarite, qualche precipitazione sparsa sarà registrata in tarda serata, con un limite delle nevicate tra 500 e 1000 metri. Domani molto nuvoloso e lungo le Alpi e in Engadina soprattutto al mattino ancora qualche debole precipitazione. Limite delle nevicate in calo da 1000 a 600 metri. Dal pomeriggio al sud qualche schiarita possibile.
Il meteorologo Graf prevede una pausa dalla neve fino a questa sera anche nel resto della Svizzera. Domani mattina presto, il limite delle nevicate sul versante settentrionale delle Alpi scenderà nuovamente fino in pianura. Nel corso della giornata, MeteoSvizzera si aspetta fino a 25 centimetri di neve fresca nelle valli prealpine, mentre in Svizzera centrale tra i 5 e 10 centimetri, localmente anche 15 centimetri.
Pericolo valanghe – Secondo l’Istituto per lo studio della neve e delle valanghe (SLF) di Davos (GR), il pericolo di valanghe rimane elevato – grado 4 su una scala di 5 – nei Grigioni in Val Poschiavo, Bregaglia, Val Müstair, nella zona tra il passo dell’Oberalp e San Bernardino nonché ad ovest del Basso Vallese. Il pericolo di valanghe è anche notevole nel resto delle Alpi e in alcune parti del Giura.
L’uragano«Medicane» sta arrivando e l’Italia trema. Come spiega Antonio Sanò de IlMeteo.it sarebbe la prima volta di un uragano di categoria 1 o 2, ed è considerata la più grande tempesta del Mediterraneo da quando si raccolgono i dati, con venti che supereranno i 160 km/h nell’area.
Esso assumerà caratteristiche ancor più vistose con la presenza di un occhio ben visibile e attorno al quale i corpi nuvolosi ruoteranno in senso antiorario apportando precipitazioni di entità eccezionale. L’uragano dovrebbe raggiungere la sua forma completa nel corso della giornata di oggi, venerdì 28 settembre, al largo delle coste Siciliane, e dagli ultimi aggiornamenti sembra possa avvicinarsi pericolosamente alla Sicilia, in particolare alle province di Siracusa e Catania, e la Calabria Ionica.
In gergo tecnico, volendo scomodare gli inglesi, tale fenomeno è chiamato “MEDICANE”, dalla buffa unione delle parole MEDIterranean hurriCANE ovvero Urgano del Mediterraneo, ma in sostanza si tratta di un uragano. Ma cosa sta avvenendo? In queste ore il tratto di mare tra il Mar Ionio e il Mar Egeo fino al Mar libico risulta particolarmente più caldo della norma con valori 8°C superiori alla media di questo periodo.
Complici le infiltrazioni di aria fresca che giungono da nord-est a tutte le quote, a seguito dei contrasti con la superficie del mare caldissima, si formerà una struttura ciclonica di particolare violenza che successivamente nella giornata di oggi, venerdì 28 settembre, e domani sabato 29, assumerà caratteristiche di uragano vero e proprio; sebbene i cicloni mediterranei in formazione tra il Mar Ionio e il Mar Egeo, spesso anche sfiorando la Calabria e la Sicilia, in passato abbiano già più volte raggiunto delle caratteristiche paragonabili ad una tempesta tropicale, questa volta siamo di fronte realmente e per la prima volta ad un uragano di categoria 1 o 2, con venti oltre i 160km/h.
Ad ogni modo, ilMeteo.it descrive la traiettoria aggiornata. L’Uragano «Medicane» attualmente è già visibile dalle immagini satellitari e sta prendendo energia di ora in ora sul Mar libico e tende ad avvicinarsi alla Grecia e all’Italia meridionale, che lambirà nelle prossime ore, mentre successivamente sarà la Grecia e in particolare l’isola di Creta ad essere battuta dalla più violenta tempesta del Mediterraneo da quando si raccolgono i dati. L’uragano dovrebbe raggiungere la sua forma completa nel corso della giornata di venerdì 28, al largo delle coste Siciliane, e dagli ultimi aggiornamenti sembra possa avvicinarsi pericolosamente alla Sicilia, in particolare alle province di Siracusa e Catania, e la Calabria Ionica.
Si tratta quindi di una situazione esplosiva tutta da seguire e monitorare ora dopo ora. Tra le conseguenze principali infatti ci aspettiamo la possibilità di piogge torrenziali con locali forti temporali e il rischio concreto di allagamenti. Mentre sulle coste i venti tempestosi soffieranno con raffiche ad oltre 90 km/h con onde alte fino a 5 metri e il pericolo di mareggiate lungo i litorali più esposti.
Successivamente il Ciclone si allontanerà dalle nostre coste tra sabato 29 e domenica 30 puntando dritto verso la Grecia, dove, passando sul mare ancora caldo, potrebbe acquistare nuova forza per poi scatenare tutta la sua potenza lungo i litorali ellenici e su Creta, ove sussiste già un’allerta massima per il rischio di imminenti alluvioni, raffiche violente ad oltre 160 km/h e onde altissime fino a 12 metri.
Si forma a fine stagione con l’arrivo delle prime correnti fredde che incontrano l’acqua ancora calda di fine estate. In questo caso si è riscontrato un aumento anomalo delle temperature nel bacino compreso tra lo Ionio e il golfo di Sirte
FORTI venti, mareggiate e burrasche potranno interessare da stasera la Sicilia e la Calabria ioniche e il basso Adriatico: è l’effetto di Medicane, il ciclone simil tropicale che a fine stagione estiva può formarsi nel Mediterraneo. Il nome è una fusione tra Mediterranean e hurricane, ma non si tratta di un vero uragano.
“La dinamica fisica è completamente diversa – spiega Valentina Acordon, della Società meteorologica italiana – Gli uragani hanno bisogno di strati d’acqua molto caldi, almeno 26 o 27 gradi, profondi decine di metri. Il Mediterraneo raggiunge queste temperature solo in superficie, per cui non può sostenere la formazione di un vero uragano”. In questo periodo dell’anno, però, può capitare che l’arrivo delle prime correnti fredde, incontrando l’acqua più calda di fine estate generi nel Mediterraneo delle depressioni che presentano analogie con gli uragani tropicali.
• LE CARATTERISTICHE DI MEDICANE
“Ci sono similitudini nel modo in cui si presentano – dice l’esperta – La depressione in questo caso è più profonda e si scatenano venti forti, mareggiate e piogge violente. Il cuore del ciclone, che nelle depressioni ‘tipiche’ mediterranee è freddo, in questi casi è caldo. E da satellite potrebbe essere visibile anche l’occhio del ciclone”.
In Sicilia e Calabria già da stasera – ma la fase più intensa è prevista a partire da domani, venerdì 28 settembre – si vedranno quindi mareggiate e venti forti che potranno soffiare fino a 100 o 150 chilometri orari, come capita con gli uragani più deboli, di tipo 1 (nei più violenti, gli uragani di tipo 5, arrivano a 250 chilometri orari). “Il Medicane è in formazione molto più a sud delle nostre regioni mediterranee, non sono previsti quindi al momento temporali. Una caratteristica di queste depressioni è che si approfondiscono molto velocemente, quindi per i dettagli bisognerà seguire gli aggiornamenti nei prossimi giorni” spiega Acordon.
• LE REGIONI INTERESSATE
La traiettoria precisa del Medicane resta al momento incerta. “La zona più colpita sarà quella greca, mentre in Italia il fenomeno interesserà, tra stanotte e domani, la Sicilia meridionale, con le province di Ragusa e Siracusa e in parte Catania, e le coste calabresi lungo il basso Ionio – spiega Antonio Sanò, fondatore del sito ilmeteo.it – Da domani e fino a sabato raggiungerà la Grecia e Creta”. A scatenare il ciclone è il contrasto tra l’aria fredda che soffia da nord est e le temperature alte – tra i 5 e i 6 gradi sopra la media – del bacino del Mediterraneo compreso tra lo Ionio e il golfo di Sirte, in Libia.
Il Medicane in arrivo, dice ancora Sanò, presenta caratteristiche inusuali. “Di solito sono meno intensi e durano meno – commenta – In questo caso sono previsti venti più violenti che potrebbero raggiungere anche i 160 chilometri orari. Come ormai accade sempre più spesso, assistiamo a eventi meteo esasperati. È l’effetto dell’aumento delle temperature degli ultimi 30 anni, con conseguente riscaldamento di acqua e aria”.
Addio estate, benvenuto autunno, salutato dal grande caldo, con temperature ancora estive e punte intorno a 30 gradi, ma già da lunedì il tempo cambierà. Secondo quanto riporta ilMeteo.it tutto è pronto per l’ingresso di un fronte freddo da nord che come un coltello nel burro lunedì 24 settembre taglierà gli ultimi baluardi di calore tardo estivo ed i contrasti che ne nasceranno saranno vistosi, eclatanti.
La Bora entrerà impetuosa a Trieste con raffiche a 50-60-70km/h, quanto basta per spazzare via tutto il caldo e dal Friuli Venezia Giulia i venti freschi dilagheranno baldanzosi sia verso il Veneto e dunque il resto del Nord da un lato, sia più giù verso l’Emilia Romagna e Marche e poi tutto il CentroSud: i temporali che nasceranno saranno veloci, ma forti, pure con grandine, e dopo aver colpito il Friuli Venezia Giulia scenderanno verso Romagna, Marche, Abruzzo, e Umbria.
Successivamente col passare delle ore i temporali anche forti si estenderanno a gran parte del resto del centrosud quindi verso il Lazio e Roma e verso la Campania localmente anche a Napoli, poi sulla Basilicata Molise, sulla Puglia per finire solamente in serata sulla Calabria e successivamente nella notte pure in Sicilia; contemporaneamente anche sulla Sardegna nord orientale si genereranno delle celle temporalesche produrranno pure di nubifragi tra la sera e la notte.
Tutto il quadro metodologico dunque in poche ore produrrà un drastico mutamento e a quel punto inizierà ufficialmente, non solo per la data, ma anche per le temperature e per il tipo tempo la nuova stagione autunnale.
ROMA – Fa un po’ più fresco ma è sempre estate. Anzi con picchi di oltre 30-32 gradi al Nord, Toscana, Umbria e Lazio, con qualche grado in meno al Sud e nelle regioni adriatiche, da lunedì le temperature torneranno a salire con valori sopra la media stagionale, da piena estate, anche se le notti saranno sempre ‘fresche’.
Dalla prossima settimana, dicono le previsioni “l’anticiclone sub-tropicale ingloberà l’Italia in una bolla d’aria calda e stabile, con tempo soleggiato per gran parte della settimana da Nord a Sud e davvero pochi spunti piovosi, al più isolati sui rilievi e in Sardegna”. “Le temperature saranno in ulteriore aumento, con massime che si porteranno su valori pienamente estivi”. Le città più calde saranno Milano, Torino, Brescia, Mantova, Bolzano, Verona, Rovigo, Bologna, Ferrara, Firenze, Perugia, Roma, Frosinone.
Intanto per oggi e domani un weekend di bel tempo con qualche pioggia o temporale sulle regioni adriatiche e al Sud. Già sul resto della Penisola l’avvicinamento dell’alta pressione favorirà condizioni più soleggiate. Domani il sole sarà prevalente su gran parte dello Stivale con al più qualche isolato e breve rovescio sulla Puglia ma con temperature in aumento su tutta l’Italia.E il bel tempo dovrebbe durare fino a metà settembre, accompagnando con caldo e sole la riapertura delle scuole.
Un calo termico sensibile sta per interessare l’Italia che per un paio di giorni almeno conoscerà una fase tutt’altro che estiva. Il clou è atteso proprio il 15 con quella che gli esperti de Il Meteo annunciano come la “burrasca di Ferragosto”. “Ciò è dovuto al passaggio perturbato di una bassa pressione atlantica, alimentata e seguita da correnti più fresche settentrionali – spiega Il Meteo.it – c’è da dire che alcune regioni rispetto ad altre risentiranno maggiormente della diminuzione termica, in quanto più esposte e interessate al maltempo e al soffiare dei venti settentrionali, ma possiamo affermare che a livello generale il calo termico si attesterà attorno ai 7-10°C”.
Le previsioni del servizio meteorologico dell’aeronautica militare per la giornata di oggi in Italia. Nord: parzialmente nuvoloso al mattino su basso Piemonte e Liguria; sereno o poco nuvoloso sul resto del Nord con graduale aumento della nuvolosità cumuliforme, dal pomeriggio, su Alpi e Prealpi dove si manifesteranno rovesci e temporali sparsi. In serata si prevede una generale attenuazione dei fenomeni a parte qualche residua pioggia sul settore alpino centrale.
Centro e Sardegna: poche nubi al mattino sul Centro peninsulare, che diventeranno più estese e sviluppate sulla dorsale appenninica e sulle zone interne da metà giornata; a queste si accompagneranno poi temporali diffusi, localmente anche forti, che potranno sconfinare sulle aree costiere di Lazio e bassa Toscana verso il tramonto. Ampi rasserenamenti in serata. Nuvolosità irregolare sulla Sardegna che si farà via via più consistente con associati piogge e temporali sparsi; i fenomeni continueranno a insistere in serata sulle coste occidentali e meridionali mentre tenderanno ad assorbirsi sul resto dell’isola.
Sud e Sicilia: inizialmente poco nuvoloso con qualche nube in più sul settore tirrenico peninsulare. Dalla tarda mattinata le nubi diventeranno maggiormente consistenti sulla dorsale appenninica, la Puglia e le zone interne della Sicilia con associati temporali diffusi, localmente forti e accompagnati da grandine. I fenomeni andranno a esaurirsi in serata anche se il cielo resterà nuvoloso su Calabria, Sicilia e Basilicata ionica dove sarà ancora possibile qualche locale pioggia residua.
Temperature: massime in calo sulle due isole maggiori, più marcato sulla Sardegna; stazionarie sul resto del Paese.
Le previsioni per domani. Nord: al primo mattino isolati addensamenti compatti lungo l’arco alpino; sereno o poco nuvoloso altrove. Dalla seconda parte della mattinata aumento della nuvolosità cumuliforme a ridosso dei rilievi alpini e appenninici, con rovesci o temporali sparsi. Dal pomeriggio generale aumento delle velature e contestuale graduale diradamento della nuvolosità cumuliforme, con in serata ancora locali addensamenti compatti lungo l’arco alpino ed estese velature sul resto del settore.
Centro e Sardegna: al primo mattino addensamenti compatti lungo le aree costiere meridionali della Sardegna, con rovesci o temporali sparsi; cielo sereno o poco nuvoloso sul resto del settore. Dalla seconda parte della mattinata aumento della nuvolosità cumuliforme sulle regioni tirreniche e sulle aree interne di quelle adriatiche, con associati rovesci o temporali sparsi, più intensi sulla Sardegna. Dal pomeriggio graduale diradamento della nuvolosità con, dalla serata, cielo nuovamente sereno o poco nuvoloso sul settore peninsulare e velato sull’isola.
Sud e Sicilia: al primo mattino molto nuvoloso o coperto su Sicilia e Calabria, con rovesci o temporali da sparsi a diffusi; cielo poco nuvoloso sul resto del settore. Dalla seconda parte della mattinata generale aumento della nuvolosità cumuliforme, con rovesci o temporali diffusi su Sicilia e Calabria e sparsi sul resto del settore. Dal pomeriggio graduale diradamento della nuvolosità su Campania, Basilicata e regioni adriatiche, con attenuazione dei fenomeni dal tardo pomeriggio; ancora molto nuvoloso su Sicilia e Calabria, con rovesci o temporali sparsi per il resto della giornata.
Temperature: minime in diminuzione sulla Sardegna, generalmente stazionarie sul resto del Paese; massime in diminuzione su Sicilia e Calabria centromeridionali, in aumento sul resto del Paese.
L’apice della forte ondata di calore che si è abbattuta sull’Italia, scommettono i metereologi, è alle spalle: le temperature scenderanno e torneranno a essere più vicine alla media stagionale.
Le previsioni
«Contrariamente alle attese e alle previsioni che vedevano un anticiclone africano fortemente saldo sul Mediterraneo e sull’Italia, infiltrazioni di aria più fresca soprattutto in quota, alle quote medio-alte tra i 3.000 e i 5000 metri di altezza giungeranno da Nordest dai Balcani e dalla Russia — spiegano i meteorologi del portale Ilmeteo.it — ed innescheranno dei temporali anche forti su quasi tutte le regioni nelle ore pomeridiane e nella prima parte della serata. Si inizierà oggi con supercelle su Veneto, Venezia, Chioggia, Delta del Po e ferrarese anche violentissimi, poi nel pomeriggio, ma pure le giornate di venerdì e sabato saranno molto simili quasi fotocopie della prima: temporali nasceranno a partire dal primo pomeriggio sia su tutte le Alpi soprattutto quelle orientali sia su tutta la dorsale appenninica, ma ben presto le celle temporalesche anche associate a grandine dalle Alpi si estenderanno ad alcune aree della pianura padana e dall’Appennino all’Emilia; numerosi focolai temporaleschi grandinigeni, ovvero forieri di grandine, colpiranno gran parte del centro-sud, quindi anche alcune aree dell’alta Toscana e Grossetano, ma soprattutto il Lazio e la Campania fino a Roma e Napoli e in queste città potrebbero verificarsi delle grandinate di forte intensità anche di grosse dimensioni. I temporali colpiranno il resto del Sud, quindi la Puglia, la Basilicata, la Calabria e pure le zone interne di Sardegna e Sicilia». Si tratterà dunque di pomeriggi tempestosi. «Saranno associati alla formazione anche di super-celle, ovvero strutture temporalesche isolate, ma violente, che possono dar luogo anche a colpi di vento — concludono — e in questa stagione, lo ribadiamo, non sono mai da escludersi piccole trombe d’aria o trombe marine».
I «bollini rossi»
In alcune città sarà, però, ancora caldo da «bollino rosso». A Firenze, per esempio, lo è per il terzo giorno consecutivo ed è previsto dal bollettino della protezione civile anche per domani. L’Amministrazione comunale raccomanda di limitare le attività all’aperto soprattutto per gli anziani ma anche bambini e soggetti fragili. Secondo il ministero della Salute, le altre città più calde d’Italia sono Torino, Milano, Verona, Bolzano, Brescia, Trieste, Venezia, Genova, Bologna, Perugia, Viterbo, Rieti, Pescara, Roma, Latina, Frosinone, Campobasso. Per Legambiente «il clima sta cambiando e aumentano i pericoli per chi vive nei grandi centri urbani dove il caldo oltretutto aumenta per l’effetto di asfalto, auto e sistemi di condizionamento e può arrivare ad aumentare la temperatura anche di 4-5 gradi e se da una parte in questi anni sono cresciuti gli impatti e i morti per il caldo, ma anche per le alluvioni e i fenomeni metereologici estremi, dall’altra parte troppo poco si sta facendo sul fronte delle politiche sull’adattamento al clima». L’associazione ambientalista ricorda anche come «tra il 2005 e il 2016, in 23 città italiane, le ondate di calore hanno causato 23.880 morti. Nella sola citta’ di Roma, dal 2000 sono circa 7.700 le morti attribuibili alle ondate di calore».
La decisione della Protezione civile. Servizio Atac ridotto e gravi ritardi. Molti mezzi fermi in rimessa. Le scuole sono chiuse. Polemiche per l’assenza in città della sindaca: Raggi è in Messico per un convegno. Emergenza clochard, caduti alcuni alberiNEVE in strada e bus fermi in rimessa. Roma si è svegliata sotto una coltre bianca e con i mezzi Atac paralizzati. Ed è polemica sul fatto che la sindaca, Virginia Raggi, non è a Roma: si trova in Messico per prendere parte a un convegno sul clima. Esercito in strada per spalare la neve: è la prima decisione del Dipartimento della Protezione Civile al termine del Comitato Operativo nel corso del quale é anche stato deciso di attivare il volontariato della Regione per assistere i viaggiatori bloccati in alcune stazioni della capitale
L’uso dei mezzi della Difesa è stato chiesto dalla Protezione Civile in seguito alle richieste di supporto alle operazioni di pulizia delle strade arrivate da Comune.
• CAOS TRASPORTI
Solo 480 autobus, per un totale di 70 linee, sono in circolazione sui 1.300 che ogni giorno in condizioni di normalità escono dai depositi. Alle 10.30 Atac fa un nuovo punto sulla situazione trasporti ribadendo che è quello di superficie a trovarsi in condizioni di grande difficoltà. I 480 bus in giro sono tutti dotati di gomme termiche. ” Ma non bastano le gomme termiche per fare uscire i bus dai depositi. Ci vogliono anche strade percorribili” spiegano in Atac.
Invece la maggior parte delle strade sono ancora coperte di neve. Le gomme termiche danno stabilità ai mezzi ma non sono spazzaneve.
Rimangono nei depositi tutti i bus da 18 metri che sono difficili da governare su manto stradale scivoloso.
Per i tram in corso di normalizzazione le linee 2 e 3. Attiva la linea 8. Sospese la linea 14 nel tratto Porta Maggiore Togliatti e la linea 19 nel tratto Porta Maggiore Gerani PERICOLO ALBERI
Circolazione rallentata lungo le principali arterie cittadine. Disagi per la caduta di alberi. In particolare alberi a Garbatella sulla carreggiata in via Cristoforo Colombo in direzione centro altezza Circonvallazione Ostiense; disagi sulla Cassia, sulla Via Tiburtina Valeria traffico rallentato causa #neve tra Incrocio Bagni Di Tivoli e Tivoli per mezzi intraversati.
• SCUOLE CHIUSE…
Scuole chiuse in tutta la città, come previsto dall’ordinanza sindacale di ieri. Fino alla cessata allerta sul territorio di Roma chiusi anche parchi, ville e cimiteri.
•…E ANCHE IL COLOSSEO
L’area archeologica al centro di Roma, Colosseo, Foro Romano e Palatino, oggi resta chiusa alle visite a causa della neve che ha imbiancato la capitale: “Per emergenza maltempo – ha avvisato il Mibact in una nota – il Parco archeologico del Colosseo rimarrà chiuso nella giornata di oggi, lunedì 26 febbraio 2018. Si informano pertanto i visitatori che per ragioni di sicurezza non sarà possibile visitare l’Anfiteatro Flavio, l’area archeologica del Foro Romano e del Palatino. La direzione si scusa per i disagi”.
• VARCHI APERTI
Il Campidoglio, a quanto si apprende, ha deciso di aprire i varchi delle zone a traffico limitato, varchi che dunque non saranno attivi. La scelta è stata presa nell’ambito del centro operativo comunale attivo da ieri alle 14 h 24 per fronteggiare l’allerta neve.
Maltempo a Roma: la basilica di San Pietro sotto la neve
Condividi
• EMERGENZA CLOCHARD
Si stanno progressivamente riempiendo le strutture comunali messe a disposizione per i senza dimora con l’arrivo delle neve. Alcuni di loro stanotte avrebbero trovato riparo dentro la zona lasciata aperta stanotte nella stazione Termini e nelle metro. Attiva sullo stesso fronte la comunità di Sant’Egidio che spiega come si è allargata da stanotte l’accoglienza notturna dei clochard presso la chiesa di San Callisto a Trastevere dove sono stati posizionati più posti letto. Volontari della stessa organizzazione sono andati per strada per prestare soccorso ai senza fissa dimora rimasti all’aperto per portare coperte e vivande caldo. “L’appello a tutti i cittadini è di fermarsi, aiutare e segnalare – l’appello di Sant’Egidio – . La raccolta di coperte è attiva da giorni nei punti indicati sul sito http://www.santegidio.org”. Raddoppiate stanotte, da tre a sei, anche le squadre notturne della Caritas che hanno girato per la città alla ricerca di clochard isolati e quindi in situazioni di pericolo. “L’accoglienza notturna è stata di circa 50 persone alloggiate in più all’Ostello di via Marsala: da 188 a circa 240 clochard – riferiscono dalla Caritas -. Sei nuclei di mamme con bambini disagiati in strada sono stati accolti invece presso due istituti di suore”.
• PROCESSI SOSPESI
Stop alle udienze penali e civili per tutta la giornata di oggi, a Roma e nell’intero distretto giudiziario. La sospensione dei processi, ad eccezione delle udienze penali urgenti, di quelle con detenuti, delle direttissime e delle convalide del riesame, è stata disposta dal presidente della Corte d’Appello Luciano Panzani. A piazzale Clodio sono saltati due processi che hanno avuto vasta eco mediatica: quello che riguarda l’ex patron della discarica di Malagrotta Manlio Cerroni, arrestato con altre sei persone nel gennaio del 2014 per truffa e associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti solidi e urbani (oggi era programmata la requisitoria del pm), e quello, ancora nella fase del primo grado, ai quattro carabinieri ‘infedelì della compagnia Trionfale, protagonisti dell’incursione nell’abitazione del viado Jose Alexandre Vidal Silva, conosciuto come Natali, la mattina del 3 luglio del 2009, e del tentativo di ricattare l’allora Governatore del Lazio Piero Marrazzo.
• POLEMICHE PER LA TRASFERTA DI RAGGI
“Considerata la sua utilità a Roma, resti pure in Messico”: parola di Fabio Rampelli, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. La polemica montava da giorni e oggi è scoppiata: mentre Roma deve affrontare l’emergenza neve , la sindaca è a 12mila km di distanza, a Città del Messico, per un convegno sul clima presso il museo di
economia, di fronte al palacio de Bellas Artes e a due passi dallo Zocalo, in pieno centro della capitale messicana. E anche il Pd va all’attacco della sindaca. “Mentre la Raggi va a parlare di cambiamenti climatici – spiega Andrea Casu segretario del Pd di Roma – questi sconvolgono la vita dei romani: alberi che cadono, trasporti ridotti all’osso e problemi per i senzatetto. Una capitale non può fermarsi di fronte alla prima nevicata”.