
Tutte le vittime avevano denunciato di aver ricevuto una telefonata da un sedicente maresciallo dei Carabinieri o da un avvocato, che riferiva loro di un familiare (figlio o nipote, a seconda dei casi) incorso in un incidente stradale e che lo stesso era stato trattenuto presso un ufficio di polizia. Quando la truffa andava a segno e la vittima cedeva, il finto carabiniere o avvocato concludeva il colloquio indicando alla vittima una persona che sarebbe andata nella sua abitazione per ritirare il risarcimento del danno; spesso il risarcimento consisteva anche nella consegna di gioielli e preziosi in genere.
I particolari dell’operazione sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta in Prefettura.