World Check: scenario di un nuovo cambiamento epocale

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One last look at 2012. Happy New Year planet Earth!
One last look at 2012. Happy New Year planet Earth! by NASA Goddard Photo and Video is licensed under CC-BY 2.0

Sono sempre più diffusi i database che raccolgono informazioni su persone chiave con l’obiettivo di valutare i rischi reputazionali. La reputazione, che era tradizionalmente una questione di licenza morale per operare nella società, sta ora diventando una licenza fisica. Questo cambiamento sta avendo un impatto significativo sulle possibilità di interazione e collaborazione.

La reputazione è stata a lungo considerata un elemento fondamentale per operare nella società civile. Se una persona o un’azienda perde la propria reputazione, si rischia di perdere anche la possibilità di continuare le proprie attività. Ad esempio, pensiamo a una banca come il Credit Suisse: se si diffonde la percezione che sia a rischio, si verificherà una fuga di capitali e una speculazione finanziaria. Inoltre, basta pensare al caso di Johnny Depp, che ha perso contratti e opportunità future dopo essere stato accusato di violenza dalla sua ex moglie Amber Heard. In un istante, Depp è diventato persona non gradita nell’industria dello spettacolo. Il suo processo giudiziario mediatico non aveva come obiettivo principale ottenere un risarcimento, ma piuttosto riabilitare la sua reputazione e ottenere una “licenza morale” per tornare a essere considerato accettabile nel mondo dello spettacolo. Pertanto, era inevitabile che il processo fosse ampiamente coperto dai media.

Tuttavia, oggi ci troviamo di fronte a un’evoluzione ancora più significativa: la reputazione non è più solo una questione di licenza morale, ma anche di licenza fisica. Cosa significa questo in pratica? Sono stati sviluppati sistemi che registrano e monitorano i contenuti online al fine di individuare eventuali problemi reputazionali. Chiunque finisca in questi database, che si tratti di una persona o di un’azienda, potrebbe subire la chiusura di opportunità di collaborazione per un periodo di tempo prolungato. È importante riflettere attentamente su questa situazione per comprendere l’impatto che può avere nel mondo reale. Potrebbe sembrare un concetto assurdo o qualcosa di cui non si è mai sentito parlare, ma questo è tipicamente un fenomeno di cui ci si accorge solo quando si entra nel suo raggio d’azione. E quando ciò accade, le conseguenze possono essere devastanti. Questo cambiamento richiede al comunicatore di comprendere e gestire anche queste nuove dinamiche.

Perché sono nati questi sistemi? La società è cambiata e le sue sensibilità sono mutate. Pensiamo, ad esempio, all’attenzione crescente verso i valori ESG (Environmental, Social, and Governance). Le norme sono diventate più rigorose e le regolamentazioni più stringenti. Questo ha portato a un cambio di paradigma: la reputazione è diventata una questione di licenza fisica, non solo morale. Di conseguenza, sono emersi database di profilazione e risk intelligence per rispondere a questi nuovi livelli di sensibilità etica. Esistono decine di queste piattaforme in tutto il mondo. Il loro obiettivo è quello di mappare e tracciare tutte le informazioni pubblicate online su aziende, politici, dirigenti aziendali, personaggi pubblici e chiunque venga coinvolto dai media. Questi sistemi operano in modo automatico e senza appello. La reputazione diventa quindi una licenza fisica, non solo morale. Uno dei più noti e diffusi in tutto il mondo è il World Check Database List, che rappresenta la più grande banca dati del suo genere. È stato creato in seguito agli attentati alle Torri Gemelle ed è composto da informazioni su oltre 2 milioni di persone. World Check raccoglie e aggrega contenuti provenienti da 100.000 fonti in 240 Paesi e in 65 lingue diverse. Queste informazioni, che spaziano dalle notizie di cronaca a dati finanziari sensibili, vengono utilizzate per creare un indice di rischio disponibile per banche, aziende, agenzie private, governi e servizi di intelligence. World Check non è l’unico strumento di questo tipo: esistono anche Lexis Nexis, Aida, Lextenso, Experian, ognuno con una specializzazione geografica o tematica. Ad esempio, Lexis Nexis supporta le agenzie governative nella creazione di dossier su frodi, dati sanitari e furti di identità, mentre Sanction Scanner si occupa di antiriciclaggio.

I settori di utilizzo possono variare, ma le conseguenze sono le stesse: la presenza del proprio nome in questi database può interrompere ogni tipo di relazione. Rappresenta un fattore di rischio significativo. Da un giorno all’altro, un’azienda potrebbe trovarsi con i conti bancari bloccati. Le società di rilievo potrebbero essere impedite di operare all’estero a causa di articoli presenti online. Queste situazioni si verificano effettivamente. Inoltre, ci sono due grandi problemi correlati a questi nuovi sistemi: in primo luogo, i dati non sono sempre verificati né aggiornati, essendo basati su articoli. Una notizia di un’indagine o un’accusa può rimanere senza riscontri per molti anni. In secondo luogo, i database sono ospitati in diversi Paesi, ognuno con le proprie regole. Ad esempio, il GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati) non si applica alle aziende svizzere. Al momento, anche se sono soddisfatti i requisiti per il diritto all’oblio, è difficile che World Check accetti la rimozione di un contenuto. Inoltre, il diritto all’oblio si applica solo alle persone, non alle aziende. Pertanto, i comunicatori sono chiamati ad affrontare nuove sfide nel gestire queste realtà complesse, in cui una crisi reputazionale rimane per sempre e non è sufficiente semplicemente superarla in una notte. Questi sistemi non dimenticano. Cosa possiamo fare? Analizzare la rete, poiché quella è la fonte delle informazioni, verificare i fornitori, anticipare il problema avendo una visione chiara della situazione e smantellare tutto ciò che può essere smontato prima che diventi un ostacolo insormontabile. Benvenuti nella quarta dimensione della comunicazione.

Autore Cristian Nardi

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