Soltanto un mese fa il Tribunale di Milano aveva condannato Glovo per la rescissione del rapporto di collaborazione con un rider, obbligandola a reintegrarlo e assumerlo come dipendente e secondo l’inquadramento previsto dal contratto collettivo nazionale del commercio. La popolare piattaforma di food delivery torna al centro delle polemiche a causa di ulteriori irregolarità riscontrate nella gestione dei rapporti lavorativi con i propri dipendenti. Questa volta la notizia riguarda la Spagna, dove Glovo avrebbe subito sanzioni per un totale di quasi 57 milioni di euro. Relativamente ai rider che operano a Madrid, la società è accusata di aver abusato del lavoro di false partite Iva e di lavoratori stranieri in situazione irregolare.
Secondo quanto riporta il quotidiano spagnolo El Diario, i 57 milioni di sanzioni includono 32,9 milioni di euro per violazione delle leggi sul lavoro, 19 milioni di euro di contributi previdenziali non versati e 5,2 milioni di euro per violazioni dei visti (impiego di rider stranieri senza permesso di lavoro).
A riportarlo sono diversi media, fra cui l’emittente radiofonica Cadena Ser, ma la notizia risulta essere stata confermata dalla vicepremier e ministra del Lavoro, Yolanda Díaz.
“Nessuna impresa in Spagna, grande o piccola che sia, potrà rimanere al margine della legge”, ha detto Díaz ai cronisti parlamentari.
In Spagna Glovo è già stata sanzionata in passato per violazioni analoghe. Lo scorso settembre aveva subito un multa di 79 milioni di dollari per aver classificato erroneamente i suoi rider come lavoratori autonomi (i cosiddetti falsos autónomos). In quel caso la sanzione si riferiva a 10.000 motociclisti che operano a Barcellona, headquarter della società, e Valencia.
Con le ultime multe Glovo supera i 200 milioni complessivi di ammende. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Efe, Glovo si è detta intenzionata a presentare ricorso contro l’ultima decisione.
L’articolo Rapporti di lavoro non in regola: nuove sanzioni per Glovo in Spagna proviene da The Map Report.