L’Istituto Italiano di Tecnologia sarà a capo del consorzio che nei prossimi anni condurrà RITHMS (Research, Intelligence and Technology for Heritage and Market Security), il progetto finanziato dall’Unione Europea che ha l’obiettivo di supportare e potenziare la capacità operativa delle forze di polizia e delle autorità doganali e di frontiera nel contrastare il traffico illecito di beni culturali e di indagare, al contempo, i meccanismi di questo fenomeno.
Il consorzio sarà costituito da quattro autorità di polizia, due agenzie di frontiera, una scuola di polizia, aziende ed istituti di ricerca esperti nell’ambito dei beni culturali e delle tecnologie riguardanti i sistemi integrati di telecomunicazione e dei protocolli di sicurezza informatici.
Un tale dispiegamento di forze si è reso necessario per il carattere transnazionale di questo tipo di reati e anche per la struttura organizzativa del traffico illecito di beni culturali, che è ormai passato dall’essere un fenomeno locale, limitato all’iniziativa di pochi individui, a rappresentare un’attività molto organizzata, fonte di reddito altamente remunerativa per le organizzazioni criminali e i gruppi terroristici che hanno sfruttato le opportunità offerte dal web e dai social media per espandere ulteriormente un mercato già fiorente.
RITHMS si basa su un approccio interdisciplinare, che spazierà dall’analisi del mercato dell’arte alla criminologia, dagli studi giuridici alla scienza forense e utilizzerà le tecnologie più innovative per la creazione di una piattaforma che sfrutterà l’intelligenza artificiale per identificare le reti criminali organizzate e per fornire agli investigatori preziose informazioni sulla loro attività e possibile evoluzione.
In particolare, la piattaforma sfrutterà le potenzialità della Social Network Analysis (SNA), una metodologia che permetterà di comprendere meglio il comportamento degli individui coinvolti nel traffico illecito attraverso le loro relazioni e interazioni.
Il Progetto, che ha ricevuto un finanziamento di 5 milioni di euro da parte dell’Unione Europea, nell’ambito del Programma quadro di Ricerca e Innovazione Horizon Europe, sarà coordinato da Arianna Traviglia, a capo del Centre for Cultural Heritage Technology di IIT a Venezia.
“L’ampio Consorzio assicurerà al progetto RITHMS di godere di un articolato spettro di competenze – spiega Arianna Traviglia -, contando su partner specializzati sia nelle tecnologie informatiche, sia nelle scienze umane di ambito legale e culturale. Inoltre, la partecipazione di un variegato gruppo di forze dell’ordine, attive in diversi Paesi, permetterà di basare le caratteristiche della piattaforma digitale RITHMS su robuste e dettagliate indicazioni procedurali e giuridiche, e di adattarne le funzionalità così che valgano a livello sovranazionale”.
L’articolo Al via RITHMS, il progetto europeo per contrastare il traffico illecito di beni culturali proviene da The Map Report.