Terna, società italiana che si occupa delle reti di trasmissione dell’energia elettrica in alta tensione in tutto il territorio nazionale, ha annunciato di aver concluso le attività di espianto e reimpianto di circa 53.000 talee di Posidonia oceanica per il loro riposizionamento nel Golfo di Follonica, a cavallo tra la provincia di Livorno e quella di Grosseto.
L’intervento ha coinvolto un’are di oltre 1650 m2 ed è propedeutico alla realizzazione della tratta marina del nuovo elettrodotto che collegherà l’isola d’Elba (Portoferraio) alla terraferma, a Piombino, in provincia di Livorno.
La posa del cavo marino arriverà in primavera e il nuovo elettrodotto, per cui Terna ha previsto investimenti pari a 90 milioni di euro, avrà una lunghezza complessiva di circa 37 chilometri, di cui circa 34 sotto il livello del mare e contribuirà a migliorare la qualità dell’infrastruttura locale, garantendo importanti benefici in termini di sicurezza, affidabilità e sostenibilità dell’intera isola. Questo intervento consentirà di raddoppiare le linee di connessione tra il sistema elettrico nazionale e la rete dell’isola d’Elba.
Dell’importanza della Posidonia oceanica, guardiana della biodiversità, e dei numerosi lavori di piantumazione che la riguardano abbiamo parlato spesso: è una pianta tipica del Mar Mediterraneo, può liberare fino a 20 litri di ossigeno al giorno per ogni m2 di prateria, protegge le coste dall’erosione e ospita numerose specie di pesci e molluschi e producono grandi quantità di ossigeno.
Quella che si è appena conclusa nel Golfo di Follonica è solo la prima fase del progetto portato avanti da Terna in collaborazione con ECON, che ha curato il coordinamento e le attività di monitoraggio ambientale, utilizzando metodi già collaudati con successo nell’ambito del progetto “LIFE SEPOSSO” (Supporting Environmental governance for the POSidonia oceanica Sustainable transplanting Operations).
Concluso il trapianto, si apre adesso una seconda fase che consiste in un piano di conservazione e monitoraggio ambientale della durata di dieci anni che consentirà di seguire, non solo l’andamento nel tempo del numero dei fasci di Posidonia oceanica nelle aree trapiantate, ma anche la crescita e lo stato di salute delle piante.
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