Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (PNACC), aggiornato rispetto alla versione del 2018. Obiettivo del piano, disponibile qui, è quello di fornire delle indicazioni a livello nazionale per ridurre quanto possibile i rischi derivanti dai cambiamenti climatici, per migliorare la capacità di adattamento dei sistemi naturali, sociali ed economici, ma anche per capire come cogliere le opportunità offerte dalle mutate condizioni climatiche. Il testo, già illustrato alle Regioni nel corso di due riunioni che si sono tenute il 7 novembre e il 20 dicembre scorso, verrà ora sottoposto alla consultazione pubblica prevista dalla procedura di Valutazione Ambientale Strategica.
Conclusa la procedura di VAS, il documento dovrà attendere l’approvazione definitiva con decreto del Ministro, per poi essere sottoposto all’Osservatorio Nazionale (composto dai rappresentanti delle Regioni e delle rappresentanze locali), che dovrà garantire l’immediata operatività del Piano attraverso l’individuazione delle azioni di adattamento nei diversi settori. L’Osservatorio definirà inoltre le priorità, individuerà i soggetti interessati e le fonti di finanziamento, oltre che le misure per rimuovere gli ostacoli all’adattamento.
Stabilire una strategia climatica a livello nazionale è fondamentale su un territorio come l’Italia, naturalmente esposto alle a rischi naturali (fenomeni di dissesto, alluvioni, erosione delle coste, carenza idrica) e dove gli eventi estremi (siccità, ondate di caldo, venti, piogge intense, eccetera) sono destinati ad aumentare nei prossimi decenni. “Le recenti tragedie di Ischia e delle Marche hanno ricordato quanto sia assolutamente necessaria in Italia una corretta gestione del territorio e la realizzazione di quelle opere di adattamento per rendere le nostre città, le campagne e le zone montuose, le aree interne e quelle costiere più resilienti ai cambiamenti climatici”, ha sottolineato il Ministro Pichetto Fratin.
“Negli ultimi anni – si legge nel Piano – è aumentata sia la consapevolezza che l’adattamento rappresenti componente fondamentale e necessaria della risposta sociale e istituzionale al cambiamento climatico, sia l’entità della spesa pubblica destinata allo sviluppo e all’attuazione delle politiche e delle azioni di adattamento. Conseguentemente, è cresciuto l’interesse delle istituzioni a tenere traccia dell’impiego dei fondi e a garantire che gli investimenti sostenuti risultino giustificati, convenienti ed efficaci nel raggiungere i risultati attesi”.
Per queste ragioni, è fondamentale sviluppare processi di monitoraggio, reporting e valutazione. Il monitoraggio tiene infatti traccia dei progressi compiuti grazie alle politiche e i provvedimenti di adattamento climatico in un determinato arco di tempo; la valutazione esamina l’efficacia delle misure messe in atto, mentre il reporting permette di documentare, e quindi comunicare, i risultati conseguiti.
“Il Piano – ha detto il Ministro Piccheto Fratin – era in lavorazione da tempo: da quando si è insediato il nuovo Governo, con il supporto di ISPRA, abbiamo accelerato le procedure e, come assicurato nelle scorse settimane, entro la fine dell’anno siamo riusciti a velocizzare l’iter che ci dovrà portare a definire un Piano atteso e necessario per la tutela del nostro territorio”.
Pubblicato il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici.
Obiettivi: contrastare rischi di eventi estremi e rendere le nuove condizioni climatiche un’opportunità.
“È uno strumento essenziale per l’Italia”, così il ministro @GPichetto.
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— Ministero Ambiente e Sicurezza Energetica (@MiTE_IT) December 28, 2022
L’articolo Pubblicato dal MASE il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici proviene da The Map Report.