L’UE ha raggiunto un accordo storico sulle emissioni di grande industria e settore energetico

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Dopo una maratona negoziale durata 30 ore, iniziata venerdì 16 dicembre alle ore 11:00 e conclusasi nelle prime ore del mattino di domenica 18 dicembre, il Parlamento europeo e il Consiglio dell’UE hanno raggiunto un accordo provvisorio sull’introduzione della “carbon tax”, la tassa sulle emissioni inquinanti che si applica agli importatori stranieri.
La tassa si inserisce all’interno dell’iniziativa Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM), il sistema che costringe le aziende esterne all’UE a pagare per le proprie emissioni, elemento chiave del pacchetto Fit for 55.
Con l’obiettivo di evitare che gli sforzi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE vengano neutralizzatI dalle importazioni di prodotti fabbricati in paesi terzi, la carbon tax prevede che le aziende importatrici acquistino dei certificati per pagare le proprie emissioni, allo stesso prezzo che si applica alle aziende operanti all’interno dell’Unione.
La carbon tax entrerà in vigore gradualmente, tra il 2026 e il 2034, e per ora i settori coinvolti sono quelli produttori di cemento, alluminio, fertilizzanti, energia elettrica, idrogeno, ferro e acciaio.
Un’altra misura su Consiglio e Parlamento europeo hanno trovato un accordo domenica riguarda l’estensione dell’Emissions Trading System (Ets), il Sistema per lo scambio delle quote di emissione dell’Unione Europea.

L’accordo raggiunto prevede che entro il 2030 la grande industria e il settore energetico debbano diminuire le proprie emissioni del 62% rispetto a quando il sistema ha iniziato a funzionare, dal 2005. Da quell’anno a oggi il taglio è stato di quasi il 43%, ma la velocità della riduzione dovrà aumentare. Per la prima volta l’ETS includerà anche il settore dei trasporti via mare. Ma anche quelli via gomma e il riscaldamento e, in futuro, gli inceneritori.
Altra novità è la creazione di un Fondo sociale per il clima dal valore di 86,7 miliardi, di cui gli Stati dell’UE disporranno dal 2026 al 2032 per supportare anche le famiglie a basso reddito a utilizzare forme di trasporto e di riscaldamento più pulite.
“Un accordo sulla più grande legge sul clima mai negoziata in Europa”, così ha definito l’intesa raggiunta domenica l’eurodeputato tedesco Peter Liese, che ha guidato i negoziati sul disegno di legge.

L’articolo L’UE ha raggiunto un accordo storico sulle emissioni di grande industria e settore energetico proviene da The Map Report.

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