A una settimana dall’inizio dei lavori preparatori al trattato globale per abolire la plastica, la cui risoluzione è stata approvata a marzo nella città di Nairobi e la cui ratifica è prevista al 2024, 13 scienziati tra i maggiori esperti di plastica hanno scritto una lettera aperta per criticare la strada intrapresa dall’Onu, che esclude dalla definizione di plastica troppe sostanze chimiche tossiche.
Nella loro lettera, pubblicata sulla rivista Science, gli autori spiegano come un trattato globale sull’abolizione della plastica debba necessariamente mettere al centro del suo piano i prodotti chimici, di cui la plastica è costituita. Cosa che, però, i documenti preparatori, che prendono in considerazione solo i rifiuti di plastica a valle della filiera produttiva e includono nella definizione di plastica una classificazione ristretta di additivi nocivi e pericolosi per la salute, non fanno.
“Delle oltre 10.000 sostanze chimiche note per la plastica, almeno 2400 sono classificate come tossiche, come molti ftalati e ritardanti di fiamma bromurati”, scrivono gli autori della lettera. Per questo è fondamentale, se si vuole davvero porre fine all’inquinamento da plastica, considerarle tutte. Come spiegano gli scienziati, “le plastiche sono materiali complessi, costituiti da miscele chimiche, inclusi polimeri, additivi, monomeri residui e coadiuvanti tecnologici e sostanze aggiunte non intenzionalmente. Tali miscele vengono rilasciate lungo tutto il ciclo di vita della plastica, dall’estrazione, produzione e utilizzo delle materie prime, al riutilizzo, al riciclaggio e allo smaltimento”.
Quindi, concludono, “per consentire al trattato di affrontare pienamente i problemi ecologici, sanitari e di giustizia ambientale della plastica, è essenziale ridefinire la plastica come miscela chimica complessa e integrare le questioni chimiche lungo l’intero ciclo di vita nell’ambito di applicazione e negli obblighi fondamentali dello strumento giuridico”.
L’articolo Lettera aperta degli scienziati: il trattato globale sulla plastica è inconsistente proviene da The Map Report.