Ne avevamo il forte sospetto ma adesso c’è la certezza dei numeri. Secondo i dati dell’Isac-Cnr, il periodo di riferimento gennaio-settembre 2022 è stato il più caldo mai registrato dal 1800 ad oggi, con un’anomalia termica complessiva di +0.87°C rispetto alla media trentennale 1991-2020: un valore significativo, considerando che è mediato a livello nazionale e su 9 mesi. E infatti le cose cambiano – in peggio – se si analizzano porzioni più piccole di territorio. Sul Nord Italia l’anomalia termica sale a +1.11°C, con un picco addirittura di +1.7°C tra Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Ponente: si tratta di valori eccezionali, che ricordiamo restano comunque mediati su ben 9 mesi. L’estate 2022 è stata più calda della famigerata estate 2003, evento eccezionale che siamo riusciti a superare e di molto in diverse aree del Nordovest. Anomalie meno spiccate ma pur sempre significative anche al Centro (+0.86°C) e al Sud (+0.72°C). La copa è stata di un potente anticiclone subtropicale, che ha portato anomalie anche a circa 5500m di quota, su dati mediati dal 1 gennaio al 15 settembre, come si vede nell’elaborazione NOAA:
Come noto, anche gli ultimi anni sono stati – progressivamente – i più caldi mai registrati, e non solo in Italia. La notizia dunque conferma un trend che vede i cambiamenti climatici incidere pesantemente e sempre di più ogni anno che passa. Se il 2018 aveva segnato un’anomalia di 1,58 gradi sopra la media del periodo di riferimento, tra il 1971 e il 2000, era stato l’anno più caldo per l’Italia dal 1800, superando il record del 2015. Il decennio che si è concluso nel 2020 è stato poi quello con le temperature medie più elevate della storia del nostro Paese, e ad oggi la classifica dei primi sei anni più caldi della storia comprende, nell’ordine, il 2022, il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020. Ovvero, i sei anni con le temperature più elevate di sempre si sono verificati tutti negli ultimi otto anni. Una piccola speranza che le cose potranno cambiare arriva dai dati del rapporto sui Sustainable Development Goals (Sdgs) dell’Istat, nell’analisi del Goal 13. In Europa continuano a diminuire le emissioni di gas serra: nel 2019 sono il 24% in meno rispetto al 1990 e a sorpresa l’Italia è tra i cinque Paesi Ue27 che forniscono il contributo maggiore a tale riduzione. Nel 2020, le emissioni di gas serra dell’economia italiana sono scese del 9,8% rispetto all’anno precedente, anche per effetto della frenata dell’attività economica dovuta alle misure di contrasto alla diffusione del Covid-19. Tra l’altro, rileva Istat che nel 2021 la preoccupazione dei cittadini per i cambiamenti climatici è diminuita rispetto al 2020, ma continua a essere la prima preoccupazione degli italiani tra le tematiche ambientali.
L’articolo Il 2022 è l’anno più caldo della storia italiana proviene da The Map Report.