Pre-COP27, l’Egitto: “Serve una finanza appropriata ed equa per combattere il climate change”

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“Non abbiamo ancora mantenuto l’impegno del fondo 100 miliardi di dollari” promesso come sostegno dovuto ai Paesi poveri per decarbonizzare, quei Paesi che finora hanno contribuito meno ai cambiamenti climatici, ma che più ne soffrono le conseguenze. Lo ha detto il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry, presidente designato della COP27, intervenendo a Kinshasa, in Congo, alla Pre-COP27, l’evento preparatorio della conferenza annuale dell’Onu sul clima, quest’anno prevista a Sharm el-Sheikh dal 6 al 18 novembre. Punto cruciale anche secondo Shoukry è il contributo che la finanza può dare alla mitigazione del cambiamento climatico, teoria che ultimamente sta ricevendo più attenzione di quella riposta sull’adattamento. Prestiti e sussidi agevolati rappresentano infatti oggi solo il 6% della finanza climatica. “Senza una finanza appropriata ed equa, che faccia da catalizzatore, continueremo a combattere per avere un’azione climatica efficace. Ritardare l’azione la renderà solo più dura e più costosa”, ha spiegato Shoukry, che propone l’inclusione nell’agenda di Sharm el-Sheikh di un fondo per ristorare le perdite e i danni (loss & damages) provocati dal riscaldamento globale nei paesi più poveri. Una richiesta che l’anno scorso a Glasgow era caduta inascoltata, e che quest’anno – con la non casuale sede prescelta – si presenta come tema principale del vertice. E che inizia a ricevere attenzione, specie all’indomani della decisione della Danimarca di stanziare 13 milioni a questo scopo, dopo l’esempio della Scozia che ha fatto una scelta simile. L’ultimo anno ha però visto diverse nuove problematiche, in primis la guerra in Ucraina e le sue conseguenze soprattutto economiche e finanziarie, con effetti a cascata e certo non solo sul mondo occidentale. Nell’ultimo anno, le emissioni hanno raggiunto livelli record dopo la crisi pandemica, mentre i disastri climatici vanno dalla siccità – e la conseguente, gravissima, crisi alimentare del Corno d’Africa – alle inondazioni del Pakistan, ma anche Sud Africa e Australia, fino agli incendi e alle ondate di caldo in Europa, Stati Uniti, Mongolia e Sud America. Basti considerare che, solo in Italia, l’ultimo anno è stato particolarmente colpito dai disastri del clima: dal distacco del ghiacciaio della Marmolada, a una siccità senza precedenti, al caldo record. In collegamento video, a Kinshasa il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha rincarato la dose: “Il caos climatico galoppa, l’azione per il clima è ferma”. Ha avvertito i governi delle principali nazioni che i loro impegni collettivi al G20 sono stati troppo esigui e troppo tardivi. “Siamo in una lotta all’ultimo sangue per la nostra sicurezza oggi e per la nostra sopravvivenza, domani”.

L’articolo Pre-COP27, l’Egitto: “Serve una finanza appropriata ed equa per combattere il climate change” proviene da The Map Report.

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