In vista della Giornata internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari che si celebra il 29 settembre, Babaco Market, la startup dedicata al delivery di frutta e verdura che combatte lo spreco che si origina dal campo al mercato, presenta una ricerca commissionata a BVA-Doxa con dati specifici sull’Italia in tema di spreco alimentare.
Dall’indagine – sviluppata lo scorso giugno su un campione di 1000 persone di età compresa tra i 18 ed i 64 anni – emerge che oltre il 60% degli italiani ama la frutta e la verdura fresca e il 66% consuma frutta fresca tutti i giorni, con una forte consapevolezza in merito al tema dello spreco alimentare globale. Il 96% degli intervistati, infatti, dichiara di averne una chiara percezione, ma solo il 43% ne conosce l’entità. A ulteriore conferma del divario esistente tra conoscenza del fenomeno e comprensione della sua reale gravità, un quarto degli italiani ignora l’impatto dello spreco alimentare sul cambiamento climatico.
La ricerca porta alla luce anche i fattori che determinano i criteri d’acquisto e quindi di consumo di frutta e verdura da parte degli italiani. La provenienza locale/italiana si rivela essere il driver fondamentale per il 37% dei rispondenti, seguito da prezzo conveniente (22%) e buon gusto (20%). Un’analisi più approfondita delle abitudini di consumo per quanto riguarda i prodotti ortofrutticoli, rivela invece che il 46% dichiara di sforzarsi di mangiare spesso frutta e verdura perché consapevole dei benefici per la salute. I dati sui luoghi di acquisto mettono in evidenza, invece, un’apertura degli intervistati verso canali meno tradizionali e più sostenibili, con circa il 19% degli intervistati che dichiara di utilizzare siti e app specializzati nella vendita di prodotti ortofrutticoli almeno una volta al mese.
Per quanta riguarda le abitudini a casa, quasi un quarto degli intervistati ammette di sprecare cibo per la scarsa attenzione e, nonostante la volontà generale sia quella di non buttare quasi mai nulla, il 57% ha riscontrato almeno un episodio di spreco alimentare domestico nell’ultimo mese. In Italia, tra le maggiori cause del fenomeno prevale la scarsa attenzione a consumare gli alimenti prima che scadano o si deteriorino (54%), una conservazione poco adeguata dei prodotti nei punti vendita (33%), l’acquisto di troppi alimenti (21%) o in formati troppo grandi (19%) e, infine, perché si tende a cucinare più cibo del necessario (9%). Gli alimenti che finiscono più spesso nella spazzatura sono la verdura (47%) e la frutta (41%). Seguono il pane fresco (29%), i latticini (24%) e cipolle, aglio e tuberi (22%).
L’obiettivo dell’ONU di dimezzare gli sprechi alimentari entro il 2030 sia per quanto riguarda la vendita al dettaglio (negozi, supermercati, eccetera) che per il consumo domestico, è stato giudicato importante da quasi tutta la popolazione (97%), con l’88% dei rispondenti che lo reputano fondamentale. Nella realtà, però, solo 4 persone su 10 considerano certamente realizzabile l’obiettivo dell’ONU e 1 su 5 crede che non sarà raggiunto.
Tra le principali azioni anti-spreco attuabili, l’indagine Babaco Market-BVA Doxa annovera il porzionamento e il congelamento del cibo (46%), dare priorità ai cibi prossimi alla scadenza (38%), acquistare prodotti durevoli/a lunga conservazione (37%), acquistare formati più piccoli (30%), l’adozione di un menù settimanale (25%) e l’acquisto su siti specializzati vs anti-spreco (8%). È inoltre positivo l’interesse nei confronti dell’acquisto online di frutta e verdura esteticamente imperfetta, e in grado di supportare il Made in Italy, per contribuire all’anti-spreco: il 50% del campione intervistato è molto attratto da questa possibilità, con un voto medio di 7,1 (scala 1-10).
L’articolo Spreco alimentare: italiani consapevoli, ma meno della metà ne conosce l’entità proviene da The Map Report.