Bimbo scomparso al Mugello, nessun esito per le ricerche con l’elicottero e il termoscanner. Oggi proseguono droni e volontari a terra

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Rimangono senza esito le ricerche di Nicola Tanturli, il bimbo di nemmeno due anni scomparso nella notte tra lunedì e martedì dalla casa dei genitori a Campanara di Palazzuolo sul Senio (Firenze), località isolata dell’alto Mugello dove i genitori – che hanno un altro figlio di quattro anni – vivono in un casolare e gestiscono un’azienda di apicoltura e allevamento. Inutili le perlustrazioni notturne di un elicottero dell’Aeronautica militare, dotato di termoscanner e dispositivi a infrarossi per operare in scarse condizioni di luce, che portava a bordo anche un tecnico del Soccorso alpino per gestire l’eventuale ritrovamento.

Le ricerche a terra delle squadre di cani molecolari, di cani da soccorso e di volontari a piedi proseguiranno per tutta la giornata. Ieri sera, al campo base in località Quadalto, la riunione operativa dei soccorritori e del sindaco di Palazzuolo, Gian Piero Moschetti, che ha fatto il punto sulle zone già battute e ha pianificato le operazioni di soccorso di oggi, quando al mattino molti volontari non potranno continuare le ricerche per ragioni di lavoro, mentre al pomeriggio dovrebbe tornare disponibile un maggior numero di persone. A rendere complicate le operazioni ci sono l’asperità del territorio – impervio e coperto da vegetazione fitta – e le difficoltà di comunicazione, causate dal fatto che la copertura di rete mobile, in queste zone dell’Appennino, è incompleta e sconta molti vuoti lontano dai centri abitati. I droni, invece, sorvoleranno ancora le aree scoperte, fuori dai boschi, per rilevare eventuali segni del passaggio del bambino. Dall’inizio delle operazioni le squadre si sono già date numerosi cambi.

“Le ricerche sono ripartite via terra stamattina. Cominciamo con i cani molecolari, poi con i cani generici da soccorso e poi con i volontari via terra. Questo per evitare che le tre fasi si sovrappongano l’una all’altra”, ha detto il sindaco Moschetti a Sky Tg 24. “In questo momento noi stiamo dirigendo i soccorritori perché è questo il nostro compito, le ricostruzioni di altro tipo non spettano a noi. Lo stiamo cercando dappertutto”, assicura. “Questa – spiega – è un’area di vari chilometri quadrati, piena di boschi, dove addirittura i cacciatori di cinghiali hanno difficoltà a entrare. Un territorio quasi vergine dal punto di vista della presenza umana. Indizi ne abbiamo tantissimi, ma dobbiamo trasformarli in una pista fisica, sul sentiero da seguire”. L’ipotesi che il bimbo si sia allontanato da solo, aggiunge, non è inverosimile: “Qui siamo una comunità sparsa, teniamo le porte delle case aperte“. Intanto la madre, il padre e il fratellino aspettano soli nel casolare in mezzo ai boschi.

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