Patrick Zaki, il bigliettino dal carcere egiziano: “Forza Italia”

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     “Oggi Patrick Zaki ha ringraziato per gli auguri di compleanno e poi, in italiano, ha aggiunto una frase….Allora grazie tre volte, Patrick, per il tifo dal carcere egiziano dove sei detenuto, innocente, da quasi 500 giorni! . Lo scrive su twitter Riccardo Noury, portavoce di Amnesty international Italia, postando una foto di un biglietto scritto dallo studente egiziano di incoraggiamento agli azzurri per la partita di questa sera con la Svizzera.

    Sul bigliettino c’è scritto “Forza Italia in euro”, e poi un sorriso e la dirma di Zaki con la data di oggi. “Le prigioni non si aprono per magia ma perchè qualcuno ha la chiave. La chiave della cella di Patrick è nelle mani dei giudici egiziani ma è anche nelle mani del governo italiano. Se qualcuno oggi al governo vuole fare gli auguri a Patrick ci aggiunga anche un impegno concreto per la sua liberazione perchè siamo arrivati a quasi 500 giorni di un incubo di una persona che è innocente e vive in una prigione lurida”: è il messaggio lanciato da Noury per lo studente egiziano iscritto all’università di Bologna arrestato nel febbraio 2020 all’aeroporto del Cairo e ancora detenuto in carcere.

    Noury ha parlato durante l’inaugurazione di “Patrick patrimonio dell’umanità, una mostra pubblica lungo i portici di San Luca, simbolo di Bologna, per portare all’attenzione le storie di 50 prigionieri di coscienza di 13 Paesi diversi. “Le storie dei prigionieri possono cambiare. Uno dei 50 prigionieri di cui racconta questa mostra è stato rilasciato. Questo vuol dire che anche per Patrick possono aprirsi le porte della prigione” ha detto il rappresentante di Amnesty rinnovando la richiesta di un intervento del governo. “Sono passati due mesi e due giorni da quando il Senato ha votato l’ordine del giorno per la cittadinanza onoraria a Patrick ma io non ho sentito una parola su un passo avanti fatto dal governo. Il governo non può dire ‘non mi interessa’. Quando il parlamento approva un ordine del giorno il governo ha obbligo di fare qualcosa”, ha concluso Noury.

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