Giancarlo Magalli ha testimoniato in tribunale contro la sorella Monica? Che ha combinato la consanguinea per far arrivare a tanto il conduttore televisivo? Al centro dell’inchiesta giudiziaria e del processo un’eredità di oltre 800mila euro. E il volto di Fatti Vosti, per cercare la verità, si è improvvisato pure detective.
Giancarlo Magalli non ha esitato a testimoniare contro la sorella Monica, colpevole, secondo l’accusa, di circonvenzione d’incapace. La donna avrebbe amministrato, in suo favore, il patrimonio di oltre 800mila euro di un cugino.
Giancarlo Magalli, il cugino accusa Monica
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Monica Magalli avrebbe indotto il parente a fargli gestire il suo denaro, in parte appropriandosene. Ma non solo: si sarebbe fatta intestare due appartamenti, fatto questo ormai non imputabile perché prescritto. Il cugino di Monica e Giancarlo aveva dichiarato:
“Dopo la morte dei genitori ho attraversato un lungo periodo difficile, di forte depressione. Mia cugina quindi gestiva il mio patrimonio in banca con carta bianca, ma con la disposizione di amministrare il tesoretto di famiglia in maniera conservativa. C’è anche un testamento a favore della signora Magalli. Il problema è che però mi sono ritrovato spogliato dei miei beni da vivo. E quindi l’ho denunciata”.
Magalli, sentito per un’ora in tribunale
Di fronte alla denuncia e alle parole del cugino, Giancarlo Magalli avrebbe provato a chiedere spiegazioni alla sorella Monica, senza però ottenere risposte chiare. Il presentatore ha parlato per oltre un’ ora davanti alla giudice. Il presentatore ha detto:
“Chiesi conto a mia sorella sulle accuse di mio cugino ma lei mi rispose in maniera non convincente. Mi disse che era stata la zia in una lettera a disporre del patrimonio di mio cugino in suo favore dietro alla promessa di starle sempre vicino. Lettera della quale chiesi conto, ma non la possedeva più”.
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Magalli è diventato detective per incastrare Monica
Il 74enne romano, appena ha sentito l’accusa nei confronti di sua sorella da parte del cugino, si è subito attivato per cercare la verità. Insospettito così dall’intera vicenda si è improvvisato detective. Quindi, ha cominciato a raccogliere prove, arrivando anche a registrare una telefonata con il cognato per capire se la sorella avesse davvero truffato il cugino. Lui stesso, davanti al giudice, ha raccontato:
“Allora ho pensato di registrare una conversazione con mio cognato e più mi parlava più aumentavano i miei dubbi”.
La registrazione della telefonata, come spiega il Giornale, è stata ascoltata in aula e dall’audio si sentirebbe Magalli dire:
“Ecco perché lo portavate sempre in giro per feste e viaggi, era per togliergli un po’ tutto…Non era una bella cosa. Mi spiego dove sono finiti i soldi di zio Augusto…”.
Monica Magalli respinge ogni accusa presentando in sua difesa la documentazione di prelievi ed estratti conto.