Polveri sottili, Brescia e Bergamo prime in Europa per numero di morti

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    Polveri sottili, Brescia e Bergamo prime in Europa per numero di morti. Nella triste classifica troviamo altre due città italiane nella top ten

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    Polveri sottili, Brescia e Bergamo prime in Europa per numero di morti (Foto: Pixabay)

    Nella classifica europea per morti legati all’inquinamento da polveri sottili troviamo tristemente Brescia e Bergamo. A rivelarlo è stato uno studio congiunto condotto dai ricercatori dell’Università di Utrecht, del Global Health Institute di Barcellona e del Tropical and Public Health Institute di Basilea e pubblicato su The Lancet Planetary Health. Nelle prime dieci posizioni per i danni alla salute causati da particolarato fine (il famoso Pm2,5) troviamo anche Vicenza e Saronno (Varese), rispettivamente al quarto e all’ottavo posto.

    Entrando nello specifico delle varie tipologie di inquinamento emergono diverse classifiche parziali. Ad esempio per biossido di azoto (No2) la città che conta più vittime è Madrid, con Torino sul terzo gradino del podio e Milano al quinto posto. Va sottolineato come il biossido di azoto in generale viene prodotto dai vari processi di combustioni, tipici ad esempio delle produzioni industriali o dagli impianti di riscaldamento.

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    Polveri sottili, Brescia e Bergamo in testa alla classifica per numero di morti: nella top ten anche Vicenza

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    Polveri sottili, Brescia e Bergamo prime in Europa per numero di morti (Foto: Pixabay)

    In totale secondo i dati raccolti dallo studio europeo, sono state riscontrate ben 51mila morti premature legate all’inquinamento da Pm2,5 e da No2. Tutte vittime che potrebbero essere evitate riducendo lo smog all’interno delle suddette città europee.

    Le raccomandazioni sulla qualità dell’aria dettate dell’Organizzazione mondiale della sanità vengono spesso ignorate e portano a questi risultati. Chiaramente tutti i dati si riferiscono a prima della pandemia e quindi non hanno risentito dei vari lockdown per il calo del traffico o della produzione industriale.

    Basti pensare che solo nel caso di Brescia e Bergamo, potrebbero essere evitati rispettivamente 232 e 137 morti all’anno. Lo stesso discorso vale anche per il biossido di azoto a Milano (103 vite salvabili) e a Torino (34).

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