Polveri sottili, Brescia e Bergamo prime in Europa per numero di morti. Nella triste classifica troviamo altre due città italiane nella top ten

Nella classifica europea per morti legati all’inquinamento da polveri sottili troviamo tristemente Brescia e Bergamo. A rivelarlo è stato uno studio congiunto condotto dai ricercatori dell’Università di Utrecht, del Global Health Institute di Barcellona e del Tropical and Public Health Institute di Basilea e pubblicato su The Lancet Planetary Health. Nelle prime dieci posizioni per i danni alla salute causati da particolarato fine (il famoso Pm2,5) troviamo anche Vicenza e Saronno (Varese), rispettivamente al quarto e all’ottavo posto.
Entrando nello specifico delle varie tipologie di inquinamento emergono diverse classifiche parziali. Ad esempio per biossido di azoto (No2) la città che conta più vittime è Madrid, con Torino sul terzo gradino del podio e Milano al quinto posto. Va sottolineato come il biossido di azoto in generale viene prodotto dai vari processi di combustioni, tipici ad esempio delle produzioni industriali o dagli impianti di riscaldamento.
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Polveri sottili, Brescia e Bergamo in testa alla classifica per numero di morti: nella top ten anche Vicenza

In totale secondo i dati raccolti dallo studio europeo, sono state riscontrate ben 51mila morti premature legate all’inquinamento da Pm2,5 e da No2. Tutte vittime che potrebbero essere evitate riducendo lo smog all’interno delle suddette città europee.
Le raccomandazioni sulla qualità dell’aria dettate dell’Organizzazione mondiale della sanità vengono spesso ignorate e portano a questi risultati. Chiaramente tutti i dati si riferiscono a prima della pandemia e quindi non hanno risentito dei vari lockdown per il calo del traffico o della produzione industriale.
Basti pensare che solo nel caso di Brescia e Bergamo, potrebbero essere evitati rispettivamente 232 e 137 morti all’anno. Lo stesso discorso vale anche per il biossido di azoto a Milano (103 vite salvabili) e a Torino (34).