I giganti dell’economia americana stanno voltando le spalle al presidente Donald Trump. Quattro multinazionali, tra aziende e banche d’affari, hanno deciso un congelamento dei fondi destinati alla politica, in particolare ai repubblicani, per i prossimi sei mesi. La decisione è la prima dura reazione dopo lo sventato colpo di Stato e la campagna dei conservatori per bloccare la proclamazione di Joe Biden a nuovo presidente degli Stati Uniti. Jp Morgan Chase & Co., la più grande banca degli Stati Uniti, ha annunciato lo stop alle donazioni da parte dei suoi dipendenti.

Tra le multinazionali che hanno aderito alla protesta figurano il gruppo assicurativo Blue Cross Blue Shield, Citibank e la catena internazionale di hotel Marriott, che ha annunciato lo stop alle donazioni ai rappresentanti repubblicani di Camera e Senato che hanno contestato i risultati dei Collegi elettorali a favore di Biden. La decisione riguarderà sette senatori e più di un centinaio di membri della Camera. La presa di posizione potrebbe portare, secondo il Wall Street Journal, a un effetto a catena da parte di altre multinazionali, per dare un segnale forte di condanna a chi ha tentato di sovvertire la democrazia negli Stati Uniti. Alcuni Ceo di grandi aziende hanno manifestazioni la decisione di ritirare le tradizionali donazioni. Secondo Forbes, stanno valutando iniziative simili altri giganti dell’economia americana, da Ford Motor Co. a Bank of America, dalla compagnia telefonica At&T a Exxon Mobil, la catena di grandi magazzini Target e quella di farmacie Cvs.
“I leader politici, economici e dei diritti civili – ha commentato uno dei top manager di JP Morgan, Peter Scher – dovrebbero concentrarsi sull’azione di governo e su come aiutare chi si trova in condizioni di estremo bisogno. Ci sarà tempo in futuro per fare campagna politica, ma non ora”. La banca d’affari aveva donato circa 900 mila dollari ai rappresentanti del Congresso, tra il 2019 e il 2020, di cui il 58 per cento repubblicani e il 42 democratici. Altri centomila dollari erano stati donati a commissioni di partito. Tra i rappresentanti del Congresso che si vedranno tagliare i fondi c’è il giovane senatore repubblicano del Missouri, Joshua Hawley, che ha guidato la rivolta contro Biden, ed è considerato tra i politici che hanno istigato i manifestanti a marciare verso Capitol Hill. Perderà molti appoggi finanziari, a cominciare da JPMorgan che aveva contribuito alla sua campagna con donazioni annuali di 2 mila dollari fin dal 2017. Marriott aveva autorizzato due donazioni da mille dollari l’uno. Anche Commerce Bank ha annunciato il blocco dei fondi destinati a Hawley. La banca dava alla campagna del repubblicano 5 mila dollari l’anno dal 2017. Altri 5 mila dollari verranno a mancare per il senatore, dopo la decisione di un’altra compagnia, Anthem Inc., di sospendere le donazioni. E un’azienda farmaceutica, la Boston Scientific Corp., ha annunciato la stessa decisione: negli ultimi tre anni aveva versato al senatore quasi diecimila dollari.