Covid a scuola: è ancora caos totale sulle date del rientro per le Superiori e sui possibili orari. Tutte le ipotesi sul piatto

Tra governatori che aprono e altri che chiudono a tempo indeterminato, studenti che spingono per tornare e nuovi orari, la scuola ai tempi del Covid è in pieno caos. Secondo il governo una parte degli studenti nelle Superiori doveva tornare in aula già questa settimana ma così non è stato e nessuno sa con certezza quando succederà.
Il piano è di cominciare con il 50% delle presenze per arrivare al 75% se tutto andrà bene da 15 o al massimo dal 18 gennaio. In realtà però non sarà così perché ogni regione ha la facoltà di decidere e molte hanno già spostato più avanti la ripresa.
Facendo un breve riassunto per ora solo le Province autonome di Trento e Bolzano hanno ripreso al 50% delle presenze già il 7 gennaio. In Sicilia, Umbria e Basilicata invece le Superiori dovrebbero ripartire l’11 gennaio anche se Sicilia e Basilicata sembrano orientate a tenere chiuso sino a fine gennaio.
In Toscana, Emilia Romagna, Abruzzo, Liguria e in Valle d’Aosta invece la riapertura delle Superiori sarà lunedì 11 gennaio, se i contagi lo consentiranno. In Piemonte e Molise didattica a distanza al 100% almeno fino al 17 gennaio e dovrebbe essere così anche nel Lazio. In Lombardia e Campania Didattica a distanza totale fino al 24 gennaio mentre in
Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche, Calabria e Sardegna riapertura rinviata al 1° febbraio.
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Ma quali saranno le regole per il rientro? Le ha spiegato il portale specializzato Skuola.net che ha riassunto le linee guida stabilite dal ministero. Un lavoro congiunto tra dirigenti scolastici, amministratori locali e chi cura il settore dei trasporti locali
Le principali regole dovrebbero quindi essere queste: due fasce per l’ingresso a scuola, uno dalle 8 alle 14 e l’altra dalle 10 alle 16. Scaglionamento degli ingressi tra le 7.45 e le 8.00 oppure tra le 9.30 e 9.45, lezioni spalmate su sei giorni invece dei canonici cinque, con frequenza anche al sabato. Allo stesso modo però singole lezioni ridotte a 45 o massimo 50 minuti.

D’accordo sul doppio turno di ingresso ci sarebbero Abruzzo, Calabria, Lazio, Liguria, Lombardia, Puglia. Poi la Toscana, esclusa la provincia di Lucca che prevede flessibilità in entrata, la Campania ad eccezione di Benevento e il Friuli Venezia Giulia ad eccezione della provincia di Gorizia, entrambe su turno unico.
Turno unico invece per Emilia Romagna, Molise, Basilicata, Sardegna (ma a Cagliari per le Superiori c’è il doppio turno di ingresso) e Veneto (con Treviso come Cagliari in entrata e uscita). Piemonte, Marche, Sicilia e Umbria per ora adottano l’ingresso su unico turno.