Cos’è successo al gladiatore mister Russell Crowe?

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    Cos’è successo alla carriera di Russell Crowe?! Io sarei più curioso di sapere cosa sta succedendo nella foto qui sotto, e chi è quella donna con l’ora divorziato Russell?

    Indubbiamente, Russell Crowe non è solo una delle più riconoscibili e riconosciute facce del cinema moderno, ma—con il suo premio Oscar e magistrali interpretazioni— anche uno dei migliori attori degli ultimi tempi. Crowe è un abile interprete che fece di unire l’utile al dilettevole (con accezione Manzoniana) principio; figurando in pellicole quali Noah, Cindarella Man e A Beautiful Mind, l’ultimo dei quali (così come Il Gladiatore e The Insider) gli valse la nomination agli Oscar da miglior attore protagonista.

    Ma, quindi, cosa è successo alla sua carriera? Sostanzialmente, nulla. Crowe, che come tutti gli attori ha ovviamente avuto la sfortuna di partecipare anche a qualche flop, non è mai stato scaricato completamente dal pubblico, né da Hollywood, rimanendo sempre a galla, e anzi continuando sempre a cavalcare la cresta dell’onda (dopotutto, è Neozelandese, no? ;)).

    Concentrandosi solo sull’ultimo periodo, vediamo come Russell partecipò a The Next Three Days nel 2010 (un buonissimo thriller estremamente sottovalutato dalla critica); due anni dopo, nel 2012, egli figurò prima nel miglior musical di questo secolo, ovvero Les Misérables (2012) e poi procedette a salvare, con la sua sola presenza ed interpretazione, l’obbrobrio L’uomo con i pugni di ferro (sempre 2012); nel 2013 partecipò con Mark Wahlberg (ed un cast d’eccezione) all’entusiasmante Broken City (2013) ed al nuovo Superman, Man of Steel. Nel 2014, Crowe partecipò all’acclamato Noah, figurò in Storia d’inverno (un flop che fallì sia al botteghino che nel giudizio della critica, ma che resta comunque piacevole da guardare, specialmente se nel periodo festivo invernale, e prevedo diventerà uno dei nuovi film natalizi Italiani da trasmettere à gogo in futuro) e partecipò e diresse (debuttando da regista) The Water Diviner, un film lento e con un soggetto non facile, ma che comunque è da considerarsi un debutto positivo per Crowe (il quale offrì anche un’ottima prestazione recitativa) che srotolò la trama di questa pellicola sopra ad affascinanti ed inusuali paesaggi Turchi ed Australiani.

    Nel 2015, Crowe fece flop, purtroppo proprio con l’Italiano Muccino (il cui fratello Silvio, tra l’altro, penso gli assomigli in qualche vago modo); mentre nel 2016 partecipò a Nice Guys, con Ryan Gosling, un film assolutamente unico (e da vedere!) specialmente considerato l’anno ed il periodo storico in cui esso fu rilasciato e quello in cui lo stesso è ambientato; una black comedy neo-noir che ha tutte le carte in regola per diventare un cult nel prossimo futuro (à la Arma Letale, parlando di coppie, o alla Blade Runner parlando di Gosling). Infine, nel 2017 Russell prese parte al blockbuster La Mummia, con Tom Cruise, mentre nel 2018 recitò nel passabile Boy Ereased assieme ai connazionali Nicole Kidman e Joel Edgerton (qui anche direttore).

    Per quanto riguarda la vita privata, Crowe si è fatto notare nell’ultimo periodo per aver preso su qualche chilo di troppo, il che potrebbe essere in parte dovuto a recenti ruoli che lo richiedevano, quali la miniserie del 2019 The Loudest Voice (per la quale, tra l’altro, Crowe ricevette un Golden Globe)

    Ma che in realtà penso sia da attribuire al fatto che Crowe smise di fumare nel 2010, dopo aver iniziato a soli 10 anni, e, come confidato a David Letterman, aver fumato più di 60 sigarette al giorno per ben 36 anni. (Ragazzi, non fumate mai o smettete ora).

    Nel 2018, Crowe e sua moglie (Danielle Spencer) divorziarono, dopo la loro separazione del 2012. Pur negando risvolti amorosi, Russell ha passato di recente molto tempo con quella che, ufficialmente, sarebbe la sua assistente

    Se il compito dell’assistente era tenerlo a dieta o lontano dalle sigarette, gli conviene cambiare assistente…

    Comunque, nel 2020, sono in uscita due thriller che vedono Crowe protagonista, ovvero The Georgetown Project e l’interessante indie Unhinged (un thriller, appunto, basato su di un episodio di rabbia al volante con risvolti drammatici—speriamo che il film abbia una morale, e che tanti Italiani lo vedano :)), speriamo almeno uno dei due abbia successo ed arrivi in Italia, mentre attendiamo ansiosamente il suo prossimo blockbuster 🙂

    foto: NBC news; The Sun; Showtime

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