Il governatore Fontana, Da “è poco più di una normale influenza” alla presa di distanza dalle responsabilità sulle morti nelle Rsa

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Da “è poco più di una normale influenza” alla presa di distanza dalle responsabilità sulle morti nelle Rsa, da “chiudiamo tutto” a “riapriamo il 4 maggio”: tutte le dichiarazioni sui social e in tv del presidente della Regione
“Sono assolutamente convinto che questa situazione durerà poco. Non bisogna preoccuparsi. È spiacevole e sgradevole. Ma, lo dicono gli esperti, i rischi gravi sono limitatissimi”. Così parlava Attilio Fontana il 23 febbraio. Dal giorno zero, il 20 febbraio che ha cambiato il mondo – due mesi fa oggi – erano passate 72 ore; e il presidente lombardo si rivolgeva ai cittadini in diretta Facebook. Il canale di comunicazione social è stata una costante regionale di questo tempo nuovo – e così ha accostato la sua strategia comunicativa all’attivismo social del suo leader Matteo Salvini -, insieme a interviste a giornali e tv, in quella che è diventata anche una cavalcata tempestosa di messaggi e contro-messaggi, diagnosi e contro-diagnosi nel volgere di pochi giorni. Ripercorribile all’indietro in una sorta di ” Diario della grande crisi lombarda” attraverso le parole del suo (autoproclamato) comandante in capo.
21 febbraio
Alle 13 Attilio Fontana dice nella prima conferenza stampa sull’emergenza: “Le misure che assumiamo non devono essere viste come qualcosa di terribile… Non dobbiamo diffondere il panico”. Alle 15 aggiunge: “Nessuno pensa di chiudere le città ma faremo delle valutazioni sui locali pubblici, sugli eventi che si verificano in quel territorio”.

Coronavirus, Attilio Fontana: ”Poco più che una normale influenza”

23 febbraio
Intervista a “Mezz’ora in più” su Rai3: “Se la situazione dovesse degenerare nella fase due si potrebbero assumere iniziative più drastiche e rigorose” che in Cina sono state adottate” a Wuhan, “ma sono convinto che non si arriverà a questo”. Più tardi, sull’istituzione della zona rossa nel lodigiano su Rai2 a “Che tempo che fa” Fontana aggiunge: “Con questo provvedimento non vogliamo andare a limitare in maniera sostanziale la vita dei cittadini. La vita dei lombardi deve continuare come è stata fino ad oggi”.

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