La Milano che risorgerà dall’emergenza coronavirus dovrà cambiare ritmo e orari. Dovrà parlare necessariamente più italiano, continuare a lavorare o fare shopping (anche) senza muoversi da casa. E dovrà cercare di muoversi magari un po’ meno, ma sicuramente meglio per evitare che la paura di ritrovarsi stretti in un vagone della metropolitana porti le auto a incolonnarsi in strada. Per gli esperti, però, la ripartenza potrà essere anche un’occasione per “reinventarsi”, curando anche i mali antichi di questa città. Con un minimo comune denominatore: la sicurezza. Ecco la (prima) agenda milanese per la Fase 2.