Torna la tensione dopo settimane di calma. Scontri con le forze dell’ordine e saccheggi. Incendiato un palazzo nei pressi degli Champs Elysees, 11 feriti. Il ministro dell’Interno, Castaner: “Sono assassini”. Decine di persone fermate
PARIGI – Scontri con la polizia, incendi, saccheggi. La manifestazione dei gilet gialli del 16 marzo si è trasformata in breve tempo in un assalto al cuore di Parigi. Undici persone sono rimaste ferite dopo che i manifestanti hanno dato alle fiamme un palazzo nei pressi degli Champs Elysees. Il fuoco è stato appiccato nella filiale di una banca in un edificio in Franklin Roosevelt Avenue. “Le persone che hanno commesso questo atto non sono né manifestanti né dei rivoltosi: sono degli assassini”, ha scritto su Twitter il ministro dell’Interno francese, Christophe Castaner.
Tre automobili con agenti di polizia che si spostavano per un’emergenza sono state bersaglio di bastonate da parte di manifestanti a margine alla protesta dei gilet gialli.
Armati anche di cartelli stradali divelti, gli assalitori hanno costretto le auto – che non avevano insegne della polizia all’esterno – a indietreggiare e darsi poi alla fuga.
E per la prima volta, nel pieno degli scontri, il primo ministro francese Edouard Philippe è sceso in piazza ad incoraggiare e stringere la mano agli agenti davanti al Grand Palais. “Venire a Parigi per scontrarsi con la polizia è inaccettabile”, “chi giustifica e incoraggia queste azioni se ne rende complice” ha detto Philippe.
Sugli Champs-Elysees i primi scontri fra black bloc e polizia sono scoppiati già alle 11 del mattino. La polizia ha fermato almeno 40 persone. Alcuni manifestanti hanno saccheggiato negozi sugli Champs-Elysèes, fra cui una banca e un punto vendita di Hugo Boss. La polizia ha risposto con lanci di gas lacrimogeni e con proiettili di gomma.
La manifestazione di oggi era la prova decisiva per capire se e come il movimento dei “Gilet gialli” potesse continuare. Quattro mesi dopo l’esordio in piazza va alla conta. Nella prima giornata di mobilitazione, il 17 novembre, la protesta aveva radunato 282mila persone in tutto il Paese. Sabato scorso erano solo 28mila, record negativo, secondo il ministero dell’Interno. La data di questo 16 marzo è stata indicata da tempo da alcuni portavoce del movimento come simbolica. Non solo per l’anniversario ma anche perché arriva all’indomani della fine del periodo del “Grand Débat” con cui Emmanuel Macron è riuscito a sviare una parte della mobilitazione nelle migliaia di dibattiti cittadini organizzati in giro per la Francia.
Il “grande dibattito nazionale” è finito ieri, e ora il governo dovrà dire quali. tra le tante rivendicazioni popolari, accetterà di trasformare in leggi. Macron non ha neppure escluso di organizzare un referendum su alcune riforme istituzionali.
Si annuncia dunque una nuova fase politica delicata in cui i Gilet gialli vogliono tentare di riprendere forza. “Adesso passiamo alle cose serie” ha promesso Eric Drouet, uno dei leader del movimento a proposito del cosiddetto “Atto 18”, la diciottesima giornata di mobilitazione. L’appello è convergere su Parigi per dare un “ultimatum ” al governo, come s’intitola un testo pubblicato sul sito di estrema sinistra Lundi.am. Drouet sostiene che verranno militanti da tutta la Francia ma anche rinforzi da Italia, Belgio e altri paesi europei. Le autorità sono pronte a nuovi scontri, oltre 5mila poliziotti sono stati mobilitati i una giornata che prevede anche una grande marcia per il Clima. Il timore del governo è che proprio il calo della partecipazione possa lasciar prevalere in piazza l’ala più radicale. ‘Non farò appelli alla non violenza, me ne fregò ha detto un altro dei portavoce del movimento, Maxime Nicolle in un messaggio su Facebook.
Sugli Champs-Elysees i primi scontri fra black bloc e polizia sono scoppiati già alle 11 del mattino. La polizia ha fermato almeno 40 persone. Alcuni manifestanti stanno saccheggiando negozi sugli Champs-Elysèes, fra cui una banca e un punto vendita di Hugo Boss. La polizia ha risposto con lanci di gas lacrimogeni e con proiettili di gomma. Il ministro dell’Interno Christophe Castaner parlando dei manifestanti di oggi ha detto che “hanno risposto all’appello alla violenza di alcuni leader dei gilet gialli, hanno deciso, come canto del cigno, di venire ad attaccare Parigi ma noi li abbiamo anticipati e rispondiamo colpo su colpo”.