Le due tragedie mettono con le spalle al muro Boeing mentre le linee aeree dovranno noleggiare altri aerei in sostituzione. Un “effetto farfalla” che potrebbe scatenare ripercussioni negative sul costo dei voli e sui bilanci della casa statunitense, chiamata a risarcire i danni. Fitch pronta a rivedere (al ribasso) i ratings del settore
di LUCIO CILLIS
ROMA – La messa a terra dei 737 MAX in tutto il mondo potrebbe scatenare una serie di reazioni negative nel settore aeronautico. Boeing, caduto anche l’ultimo muro degli Stati Uniti che nella serata di ieri hanno deciso di sospendere i voli dell’aereo, si trova di fronte ad un bivio: il MAX è il velivolo che avrebbe dovuto mettere all’angolo i rivali europei di Airbus mentre i due incidenti in cinque mesi hanno messo a rischio i conti del colosso aerospaziale.
Infatti quasi l’80% degli ordini complessivi attesi erano concentrati sul 737 MAX e le circa 600 consegne previste a fine 2019 avrebbero dovuto portare in cassa circa 30 miliardi di dollari, su 300 miliardi totali stimati per le oltre 5mila richieste. Le prime marce indietro sono arrivate da Indonesia, Kenya e probabilmente Etiopia, i tre Paesi maggiormente colpiti dalle due tragedie di ottobre e di domenica scorsa per il conto delle vittime.